Massimo
Bossetti cercava materiale pedopornografico su internet. Sarebbe questo il
risultato di una perizia che avrebbe scoperto le attività segrete del presunto
killer di Yara. I suoi avvocati, però, negano con fermezza e noi, dal momento
che mancano le prove, ci fermiamo qui. Anche perché c’è un’altra notizia che
riguarda la moglie di Bossetti. Sembra ormai accertato, infatti, che Marita
Comi tradisse il marito. E avrebbe avuto addirittura due relazioni con due
uomini diversi. E una notizia di grande importanza perché, insieme ad altre
testimonianze, demolisce l’immagine di una famiglia felice e unita. Ci possiamo
credere? Per ora, gli investigatori sembrano prestare fede alle rivelazioni dei
due “amanti” di Marita. Ma vediamo meglio…
BOSSETTI
AVEVA UN’AMANTE? Cominciamo da Bossetti. Molti testimoni hanno dichiarato che,
intorno al 2010, il carpentiere raccontava spesso che il suo matrimonio era in
crisi. Aveva fatto diverse confidenze (soprattutto a una barista di Merate) e
molti lo avevano visto passare serate solitarie in bar e ristoranti della zona
di Bergamo e Lecco. Altri lo ricordano in quel periodo che si fermava di qua e
di là a bere un aperitivo o una birra. Insomma, a quanto pare, Bossetti non
tornava a casa tutte le sere come lui e Marita cercano di far credere. Tanto
più che i carabinieri hanno trovato una donna con la quale intorno al 2010,
Bossetti avrebbe avuto una relazione. E vero questo dettaglio? Non si sa… si
tratta solo di sospetti che per ora non hanno trovato conferme. Certo, però,
l’immagine della coppia serena e felice lascia alcuni dubbi.
GLI
AMANTI DI MARITA Arriviamo adesso agli amanti di Marita. Secondo il Corriere
della Sera, la Procura di Bergamo ha ascoltato due uomini che avrebbero avuto
una storia con la donna. Non è stata rivelata l’identità dei due, però si sa
che né l’uno né l’altro si sono fatto avanti da soli, ma quando i carabinieri
li hanno interrogati, non hanno negato. Uno dei due avrebbe avuto una relazione
con Marita intorno al 2009, l’altro (forse un amico di famiglia) in un periodo
più recente. Perché questo accanimento sulla vita privata della donna? Perché i
magistrati sono convinti che il movente che ha spinto Bossetti a uccidere Yara
sia di natura sessuale e che i possibili tradimenti della moglie e una vita da
“separati in casa” avrebbero potuto accendere pensieri “proibiti” nel cuore del
carpentiere...
In pratica sembra che il movente dell'uccisione di una ragazzina di 13 anni con tutta la vita davanti, fosse quello della noia di una vita coniugale che si trascinava agonizzante e da cui entrambi prendevano respiro...chi con relazioni extraconiugali, chi con pensieri proibiti e trasgressivi, grazie all'uso del computer sempre più estremi...
Questo scenario, se fosse confermato, risulterebbe agghiacciante e non solo identifica ciò che ha spinto il muratore di Bergamo a fare un gesto simile, ma potrebbe rappresentare, per versi simili, la spiegazione di tanti tragici episodi che attualmente compaiono, con sempre maggior frequenza, nella quotidianità della vita coniugale
13 commenti:
Non scervellatevi troppo bossetti e' innocente e questa e' la piu' grossa toppa genetica mai presa.
Mi sa che tu sei scemo e pure malato, come tutti i bifolchi, sfigati, segaioli da web come te. Non c'è altro modo per rispondere al tuo commento mi dispiace. Prova con degli inibitori per la produzione di testosterone, magari rinsavisci
M andiamo!!!! Anche un cieco lo vede che quest'uomo e' innocente come gesu' sulla croce!!!!!! IL PROBLEMA E''''' ma chi lo risarcira' di tasca propria il minestra alfano?
Rimango allibito, realmente senza parole dinanzi a tanta superficialità
E tu scusa come fai ad avere tutte queste certezze, chi sei il mago Otelma?
perché tu come spieghi la macchia di sangue sui pantaloncini di una ragazza che hai detto di non conoscere nemmeno? Giustificandolo con il sangue postumo rimasto su di un attrezzo rubato? E poi se sei innocente, lo urli subito appena ti arrestano, non aspetti tre giorni ... Roby sarai uno dei tanti immagino, che capiscono che Bossetti è uno come loro, perciò lo difendono, perché hanno lo stesso tipo di malattia
Roby sarai uno dei tanti immagino, che capiscono che Bossetti è uno come loro, perciò lo difendono, perché hanno lo stesso tipo di malattia.
Senti un po' saccente dei miei coglioni, ma come ti permetti di dire certe cose, qui quello malato sei tu, cerebroleso ignorante, fatti curare perché sei ad uno stadio preoccupante di malattia mentale. E non provare più a dire simili cose piccolo essere insiignificante senza arte ne parte
Robyna sei tu che stai commentando un mio blog, quindi se dici coglionate, senz'arte né ( si mette l'accento testa di piolo se no diventa francese) parte, senza alcun fondamento reale che si colleghi all'argomento trattato ma solo come attacco personale all'autore, ho il sacrosanto dovere di puntualizzarlo.
Il vero coglione sei tu, che hai alimentato un dubbio sulla non colpevolezza di Bossetti, senza giustificarlo in alcun modo attraverso dei dati tangibili.
ciao Robbynchia, roby della minchia...la vedi la manina?
Ma cresci bamboccio, quanti anni hai! Fatti riportare all'asilo dalla mamma e non fartela addosso come sempre, altrimenti la manina usala per cambiarti il pannolino
hai un linguaggio degno della tua poca cultura, sai solo insultare e non servi a niente, relativamente all'argomento quindi ti elimino, sei solo un coglione
le botte prese da Letizia Bossetti e le denunce da lei presentate. Quindi non si può parlare di un ipotesi di reato ma di un fatto certo, un fatto criminale accaduto anche a causa del tartassamento continuo operato chirurgicamente da chi lavora per i media (solo per i media?), ad iniziare dai suddetti giornalai che il sangue altrui ha fatto diventare famosi (giornalisti pare francamente un termine eccessivo) per passare agli opinionisti bisognosi di riflettori, ai direttori di certe trasmissioni e di certi settimanali scandalistici che necessitano di "morti ammazzati" e indiziati a cui fare "un'autopsia della vita privata" .
Purtroppo la pubblicità che offrono la televisione e la stampa fa sentire tutti sicuri e invincibili, fa sentire padroni di una verità mediatica che in realtà non esiste. Quella verità che accusa e informazione cantano in coro arroccati sulla loro isola, quella delle sirene mediatiche che convincono a comprare un prodotto anziché un altro. Quella verità che si ascolta volentieri perché colpisce la parte poco utilizzata del cervello, la parte che ricerca il "piacere" che lo stress della vita quotidiana non manda in circolo.
Tu sei uno dei tanti poveri coglioni
Quello che è successo alla sorella è solo un contorno dell'episodio, che vede un uomo imputato di un reato assurdo, e su cui grava una prova schiacciante e inconfutabile. Bisognerebbe portare prove a favore e non mettere in dubbio quella del DNA. Quello che spaventa, in questa faccenda, è che il quadro familiare del colpevole, era identificabile con quello di tanti...quindi il pericolo è: " può l'uso smodato di internet portare a situazioni così estreme in soggetti che conducono una vita familiare e di coppia scadente e noiosa?"
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