giovedì 14 novembre 2024

Hyunday Nexo e Toyota Mirai . il futuro dell'auto non è l'elettrico

 Adesso, se Toyota, che è stata una delle prime aziende a sviluppare l'elettrico a livello commerciale con la PRIUS, sta puntando in altra direzione, cioè sullo sviluppo della tecnologia ad idrogeno, anche con sistemi di ricarica tramite vere e proprie cartucce ( Durante la Japan Mobility Show Bizweek 2024, Toyota ha presentato ufficialmente le nuove Portable Hydrogen Cartridge. Si tratta delle cartucce cariche di idrogeno che dovranno risolvere il problema legato allo stoccaggio a bordo del carburante che rappresenta uno dei principali problemi delle auto a idrogeno prodotte fino ad oggi, come la Toyota Mirai.), quale sarà la motivazione?


Toyota crede nell’idrogeno

La nuova tecnologia appena svelata in anteprima da Toyota conferma la scelta della Casa nipponica, uno dei principali costruttori al mondo per il settore auto. Anche per il prossimo futuro, infatti, Toyota intende puntare sulle auto a idrogeno andando a sviluppare nuove soluzioni per il trasporto su gomma che prevedano l’utilizzo di questa tecnologia. Il sistema delle cartucce potrebbe avere un ruolo fondamentale per sostenere la diffusione di auto a idrogeno oltre che di veicoli commerciali a idrogeno, andando a risolvere i problemi legati al rifornimento. Staremo a vedere quali saranno le caratteristiche di questa tecnologia. Eppure sino ad ora i riscontri sulla praticità di questi mezzi non sono stati confortanti











𝗜𝗟 𝗙𝗨𝗧𝗨𝗥𝗢 𝗘' 𝗤𝗨𝗜 𝗘 𝗙𝗔 𝗔𝗖𝗤𝗨𝗔 𝗗𝗔 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗘 𝗟𝗘 𝗣𝗔𝗥𝗧𝗜

La Hyundai Nexo, la prima auto a idrogeno commercializzata in Australia, offre un'autonomia di 900 km con una ricarica di soli cinque minuti e purifica l'aria mentre è in movimento. Grazie alla sua avanzata tecnologia a celle a combustibile, elimina le emissioni di CO2 e rilascia solo vapore acqueo, raggiungendo un livello di purificazione equivalente al consumo di ossigeno di 33 persone al giorno. Hyundai si afferma così come leader globale nella produzione di veicoli a idrogeno, segnando un importante passo avanti nella mobilità sostenibile.




In un mercato dell'auto che sta facendo sprofondare nella crisi più nera, pure uno stato economicamente d'acciaio come la Germania, questa soluzione, la più ecologicamente sostenibile di quelle sino ad ora adottate, potrebbe davvero diventare il futuro. Difficile da dire anche perché non è una produzione innovativa , essendo già stata commercializzata dal 2018

Per la sostenibilità è un fatto positivo se non fosse che produrre idrogeno in maniera ecologica (il cosidetto idrogeno verde) costa ancora troppo. Quando ci sarà surplus di energia elettrica per produrlo allora avrà un senso, altrimenti, al momento attuale, meglio sistemi a batteria


15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ammesso e non concesso che sia una tecnologia perseguibile e perfezionabile - se lo fosse ben venga - ho la sensazione che ricerca e sviluppo siano leggermente (ma solo leggermente) osteggiati dagli interessi di chi commercia petrolio e materie prime per le batterie : Paesi e angoli di mondo perfettamente conosciuti e noti.
Magari mi sbaglio, si intende.

albertinidemetrio ha detto...

Questa è un'auto elettrica al 100%, l'idrogeno serve appunto a creare energia elettrica! Ottimo, ma non vedo report su quanta energia serve per produrre l'idrogeno.... temo non sia ecologicamente ed economicamente conveniente.

Betrandier ha detto...

Passerò certamente all'auto elettrica solo quando mi sarà garantita la stessa percorrenza del termico, le ricariche in tempi uguali al medesimo e senza le attuali estenuanti ricerche, e soprattutto senza ingerenze economiche dello stato (oppure obblighi), vedi Norvegia

Rosario Piro ha detto...

La accendiamo? Proviamo con l'idrogeno? Bhe lo preferisco, benché ancora non lo conosco, rispetto a smartphone su ruote.
Tra l'altro è una tecnologia già iniziata a metà degli anni 2000; all'aeroporto di Berlino, o Monaco, non ricordo, c'era in servizio una BMW serie 7 alimentata ad idrogeno e a Mantova, la mia città, c'è stato il primo AGIP con distributore di idrogeno.

Marchetta ha detto...

Emette acqua dallo scarico, come facciamo quando la temperatura è sotto lo 0? Città trasformate in piste da pattinaggio?

Sashayaya ha detto...

Adesso bisogna lavorare sulla produzione dell'idrogeno su larga scala e soprattutto sulla messa in sicurezza del carburante durante l'utilizzo e soprattutto lo stoccaggio nelle aree di servizio.
Implementare un piano di produzione "green" dell'idrogeno è una sfida tecnica importante, insieme alla realizzazione di valvole di sicurezza e serbatoi a prova di esplosione, che esistono, ma costano tantissimo (quindi una eventuale produzione industriale dovrebbe tenere conto di un costo non sostenibile per singoli utenti/masse).
Superati questi ostacoli, questa potrebbe davvero essere una soluzione (e lo dico da amante delle auto con propulsori endotermici).

Dante ha detto...

Purtroppo la verità è a metà strada. L'idrogeno è un "vettore di energia" non è una energia in quanto tale, in qualche modo l'idrogeno deve essere prodotto, ed al momento lo è principalmente prodotto da combustibili fossili, un po' come le auto a batteria. Ovviamente se avessimo centrali nucleari lo potremmo produrre da lì con praticamente nessuna CO2 emessa. Allora sì che sarebbe la quadratura del cerchio!

Anonimo ha detto...

Spero che faccia sparire tutte le auto elettriche!

Matty ha detto...

Esiste dal 2018, è un fallimento, funziona a fuel cell alimentando un motore elettrico.
Ha costi improponibili, ma per in minus no watt italiano finalmente abbiamo la soluzione.
Povera Italia.

Anonimo ha detto...

Inventeranno un modo per farci pagare le accise anche su questo propulsore

Nicola ha detto...

visto che le diesel della Hyundai prendono fuoco, fanno bene a dedicarsi all'idrogeno

Roberto ha detto...

Auto fallimentare. Non ti dicono che per fare idrogeno verde devi usare elettricità con una resa bassissima. Dopo di che la usi in auto a cella a combustibile con resa altrettanto bassa del 50%. Di fatto consumi molta più energia che con l'uso diretto dell'elettricità . Non ti dicono che ti porti a spasso un serbatoio con idrogeno a 700 atmosfere che se esplode uccide chiunque nel raggio di 50 metri. Per nin considerare l'effetto domino sui veicoli adiacenti. Ponetevela qualche domanda. Il fatto che praticamente nessuno ha investito sulle auto a idrogeno non è un caso. Sarebbe pura follia. Poco efficienti e pericolisi. Lo sapete che i distributori di idrogeno sono vietati all'interno delle citta?

Anonimo ha detto...

Parliamo di altri mondi e tecnologie lontani anni luce per l'Italia

Bruno ha detto...

Auto elettrica, l’idrogeno alimenta una fuel cell, con tanto di batteria, perché la fuel cell non fornisce lo spunto necessario alle accelerazioni, non fa brum brum perché l’idrogeno non viene bruciato, però piace ai detrattori dell’elettrico.
Beata ignoranza.

Titty_Sunnita ha detto...

c'era una battuta di Raoul Cremona che ho sentito ieri sera, recitava così: " l'auto elettrica e la diarrea sono la stessa cosa, con entrambe non riesci ad arrivare a casa"