lunedì 1 dicembre 2025

Negli occhi di chi mi ha visto - coming soon

 

Non andammo subito a Milano. Claudia ci aveva portati in un luogo neutro, in una casa in collina che emanava un caldo profumo di bosco e terra umida. Appena varcammo la soglia, capimmo perché: ad attenderci c’era Ramon.

Era seduto accanto al camino, la sua figura solida, precisa, sicura, la personificazione del padre che non avevamo mai avuto. Andai ad abbracciarlo. Sentii il calore e la forza del suo corpo, la certezza di un uomo che aveva mosso montagne burocratiche e finanziarie per noi, appianando i debiti di Viviana con la Famiglia Lusenti. Un vero risolutore.

«Siamo tornati, Ramon» dissi, «Siamo di nuovo noi, una famiglia.»

«Bentornati a casa, ragazzi. Avete dormito bene?» Chiese, ma i suoi occhi castani non cercavano una risposta banale. Cercavano le anime, per vedere se erano tornate intere.

Quegli occhi, così familiari e rassicuranti, ora raccontavano anche il prezzo di quella certezza. Solo in quel momento notai, con un brivido freddo lungo la schiena, ciò che l'ombra della poltrona aveva celato: la gamba destra era sostituita da una protesi meccanica, lucida e implacabile, mentre una cicatrice rossastra, un taglio netto e profondo, gli attraversava l'arcata sopra il sopracciglio sinistro, arrivando quasi all'angolo dell'occhio. I Lusenti non facevano sconti sulla carne.

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