Ehi, dico a te. È ora di tirare le somme. Vogliamo davvero restare qui, zitti e buoni, a subire l'ennesimo cappotto sulla testa, o forse è arrivato il momento di alzare il tiro e urlare: BASTA! PRETENDO UN CAMBIAMENTO.
Io, personalmente, l'ho già fatto. Ho messo nero su bianco il mio manifesto di liberazione nel mio primo libro (
Ok, ammetto, all'inizio è un po' un brodo allungato, un tantino stucchevole, complice anche quella santa donna della mia ghost, Teresa (perché diciamocelo, alcuni di noi dovrebbero dedicarsi solo a leggere). Ma il succo c'è, eccome.
Quel giorno, signori, lo ricordo come fosse ieri. L'idea mi ronzava in testa da tempo, ma è stato l'atto pratico a darle un senso profondo. Era, ed è, una dichiarazione di guerra al SISTEMA. Vi siete mai chiesti perché a pagare il conto sono SEMPRE E SOLO NOI, la base, la massa? Come ho scritto anni fa in quel post (
Il lampo di genio? L'anno prima. Un cappotto. Fantastico, di quelli che ti fanno sentire un re. Peccato costasse un occhio della testa: €450. Ho fatto sacrifici, ho risparmiato per un mese intero. Ce l'avevo fatta: contento, appagato, vestito di tutto punto. E qui arriva il bello, o il brutto. Il mese dopo: SCONTO DEL 70%. Cosa?! Il mio sacro cappotto, ora, solo €135. Tradotto? Mi avevano appena sfilato €315 dalle tasche.
Voi come vi sareste sentiti? Esatto. Proprio così. Come se vi avessero piantato un uncino nel didietro, ancorato lì, giusto per restare in tema metaforico. Era bastato riprezzare tutto, poveri commessi (che almeno avranno fatto lo straordinario, il che è già qualcosa), ma io... io mi sentivo straordinariamente FOTTUTO.
E in quell'istante ho capito. Ho capito che potevo "fottere" anch'io. Liberamente. Senza sensi di colpa. Non ero mica più coglione di loro, anzi. E infatti, nel 2005, ho agito. Ho messo in pratica il mio piano. E non mi sono più fermato. Sono passati vent'anni e, a parte qualche piccolo scivolone, credo di aver messo da parte migliaia di euro. Mai fatto i conti precisi, ma la cifra è enorme.
Volete sapere la strategia? È scritta nel mio libro.
Un giorno, una certa Carolina (altra ghost, questa volta una che mi spillava centinaia di euro per farsi scrivere dall'AI e spacciare il tutto per farina del suo sacco) mi ha detto: "Ma alla fine, 'Elcoche' ruba...".
Ma guarda tu da che pulpito, Carolina!
E loro? Loro non rubano, forse? Dov'è la linea di demarcazione? Forse la differenza sta solo nel fatto che loro hanno la licenza di farlo? A me, sinceramente, pare solo ipocrisia vestita da etichetta. E chi ci guadagna? Di nuovo, indovinate un po'. Chi ha l'uncino nel didietro? La risposta non è mai cambiata.
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