(Il teatro non ha un direttore musicale dal 2014 ma nominarne
uno, essendo politicamente a dx e non a sx è fare amichettismo? Davvero Scanzi?
Il problema non è che non vogliono un direttore musicale dato che non lo hanno
da oltre 10 anni Il teatro non ha un direttore musicale dal 2014 ma nominarne
uno, essendo politicamente a dx e non a sx è fare amichettismo? Davvero Scanzi?
Il problema non è che non vogliono un direttore musicale dato che non lo hanno
da oltre 10 anni?)
La Carriera di Beatrice Venezi
e l'Ostruzionismo "Tecnico"
Beatrice Venezi, classe 1990, è
indubbiamente una figura che ha saputo farsi notare nel panorama musicale e
mediatico.
Carriera: Ha un curriculum
che vanta oltre 160 concerti sinfonici e più di 40 recite di opere liriche
in Italia e all'estero, dirigendo orchestre in Paesi come Giappone, Canada,
Russia e in numerosi teatri italiani. È stata anche, per esempio, direttore
principale dell'Orchestra Sinfonica di Nuova Svezia.
Contestazione dei Musicisti:
Le rappresentanze sindacali e i professori d'orchestra della Fenice, tuttavia,
contestano apertamente la sua "statura artistica" e la
presunta "esperienza troppo ridotta" per un ruolo così
cruciale in un teatro di caratura internazionale. In sintesi, il curriculum non
sarebbe all'altezza dei precedenti direttori stabili (la Fenice non aveva un
direttore musicale da tempo, vedasi punto 3). I musicisti lamentano in particolare
che la Venezi non abbia mai diretto un titolo d'opera né un concerto
sinfonico pubblico in cartellone alla Fenice prima di questa nomina. Alcuni
commenti da parte di orchestrali che hanno lavorato con lei sollevano dubbi
sulla chiarezza del gesto e sull'assenza di "idee musicali
particolari" nelle sue interpretazioni.
( ecco appunto, abbiamo detto tutto, le contestano la mancata esperienza 😅😆)
In conclusione, ciò che alimenta l'ostruzionismo è la
convinzione che una nomina così importante sia stata fatta per ragioni che
vanno al di là del rigore artistico, dell'esperienza e della condivisione con
l'orchestra.
In un mondo ideale e, soprattutto, in un contesto che
dovrebbe essere dominato dal merito artistico, la domanda più sensata e
onesta sarebbe proprio questa:
"Non sarebbe meglio giudicare Beatrice Venezi (o
chiunque altro) per la sua opera e per i risultati, invece che per le premesse
e le affinità politiche?"

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