lunedì 22 settembre 2025

La promessa dei colliri per risolvere la presbiopia, tutto questo è giusto?



https://www.wired.it/article/colliri-per-presbiopia-alternativa-occhiali-chirurgia-sperimentazioni-effetti-collaterali/?utm_source=firefox-newtab-it-it

Avete presente quando le persone, in genere dopo i 40 anni, cominciano a tenere i libri o lo smartphone sempre più lontani dal volto? Ecco, quello è il segnale che non si è più tanto giovani, quando leggere alla solita distanza diventa impossibile perché non si riescono a mettere a fuoco le lettere. Questa condizione si chiama presbiopia: non è una malattia ma un fenomeno fisiologico, naturale, legato all’invecchiamento. In sostanza è un difetto visivo che insorge dalla mezza età e che impedisce di mettere a fuoco gli oggetti da vicino

Negli ultimi tempi la ricerca sta avanzando anche strumenti farmacologici per risolvere la presbiopia. Si tratta di colliri che, con diverse modalità a seconda del principio attivo impiegato, migliorano la messa a fuoco da vicino. Due di questi sono anche già stati approvati dalla Food and drug administration statunitense, uno a base di aceclidina 1,44%, l’altro di pilocarpina 1,25%.

I colliri per la presbiopia contengono tipicamente la pilocarpina, un farmaco che restringe la pupilla, creando un effetto "stenopeico" che aiuta la messa a fuoco. Funzionano, ma l'effetto è temporaneo e non è una soluzione definitiva. L'articolo non menziona che questi colliri possono causare effetti collaterali come mal di testa, irritazione oculare e difficoltà a vedere in condizioni di scarsa luminosità.

Questi nuovi farmaci non "risolvono" il problema alla radice, ma lo mascherano per qualche ora. A chi servono davvero? A chi è incapace di accettare i propri anni o a chi cerca un'alternativa funzionale e sicura per migliorare la qualità della vita?

Forse la maturità sta nell'accettare il fatto di non poter essere sempre giovani e perfetti, nell'accettare il cambiamento. Intervenire in modo artificiale potrebbe generare altro rispetto ad un processo di naturale invecchiamento?     

3 commenti:

bunnyzone ha detto...



a cinquant'anni posso anche accettare che gli anni passano, ma al PC ci lavoro tutti i giorni e ancora per molti anni, e la sera vorrei leggere un libro senza illuminare tutta la città...

sto seriamente pensando di farmi operare a gennaio per risolvere.

la maturità è anche trovare una soluzione non per essere giovani e perfetti, ma per continuare ad essere se stessi...

elcoche ha detto...

concordo, non c'è nulla di male nell'adottare dei sistemi per mantenere una certa normalità di azione, diciamo, o quantomeno meno assoggettata ai problemi dell'età che avanza. Ma la questione era diversa, è corretto voler rincorrere un'eterna giovinezza, quindi annullare i segni tempi con l'artificio?

r_m_Z_ ha detto...



Servono a chi, in determinate occasioni, trova scomodo usare gli occhiali da lettura i quali ingrandiscono da vicino ma non lasciano vedere bene da lontano.

Un insegnante che deve leggere il libro di testo e, contemporaneamente, guardare la classe?

Un lavoratore che deve scrivere e, contemporaneamente, tenere sotto controllo "qualcosa" (macchinario, posteggio, paesaggio) posto a distanza di almeno un paio di metri?

Una persona che alla sera legge un libro e, contemporaneamente, ha la TV accesa nel caso dicano cose interessanti?