mercoledì 10 settembre 2025

La mediocrità del giorno dopo


DEDICATO A SERGIO DEL CENTRO WASHINGTON

C’è un’arte sottile e meschina nel festeggiare la sconfitta altrui. È un’arte che non richiede talento, né sacrifici, ma solo un’abbondante dose di invidia e una completa mancanza di spina dorsale. Ed è proprio per questo che provo un disprezzo così profondo per i cosiddetti “esperti” del giorno dopo.

Chi siete voi, anime in pena, che attendete la prima battuta d'arresto per sbucare dal nulla e pontificare sulla sfortuna altrui o, peggio, su una presunta fortuna che si sarebbe finalmente esaurita? Siete gli stessi che, in silenzio, avete goduto dei successi altrui, pronti però a trasformare il trionfo in un mero colpo di fortuna non appena le cose non vanno come previsto. Quella "fortuna" che voi, chissà perché, non siete mai riusciti a intercettare.

E cosa avete fatto voi, nel frattempo? Qual è il vostro palmares? Le vostre vite sono forse così piene di successi e sacrifici da potervi permettere di giudicare chi ha speso la vita a lavorare sodo, a cadere e a rialzarsi? O siete piuttosto l'incarnazione di una mediocrità che non sopporta il successo altrui e lo riduce a un'accozzaglia di circostanze fortunate, perché la vostra stessa pigrizia vi impedisce di comprendere cosa significhi davvero l'etica del lavoro, la costanza, la resistenza, e la ricerca di un'eccellenza che non sia solo apparenza?

Ricordo fin troppo bene le vostre voci, le stesse che un tempo denigravano un campione come Rafa Nadal. "Non ha il rovescio", dicevate. "È dopato", insinuavate. E poi, come il vento, vi siete girati, pronti a "leccargli il culo" una volta che il suo status di leggenda è diventato innegabile. Perché è questo che sapete fare meglio: adattarvi all'odore che vi appartiene

Sinner non è solo un atleta, è la perfetta dimostrazione di quanto sia insensato questo modo di pensare. È l'esempio vivente che il merito, la dedizione e il sacrificio non sono chiacchiere da salotto, ma un modo di vivere. E chiunque lo denigri, non sta criticando un risultato sportivo, sta svelando la propria incapacità di ammirare e di riconoscere il valore del duro lavoro.

Criticare un esempio di successo italiano e internazionale, frutto di una cultura del sacrificio, significa non solo non amare il proprio paese, ma anche non amare la vita. È una dichiarazione pubblica di resa, di una mentalità che preferisce distruggere piuttosto che costruire, perché non ha il coraggio di costruire nulla di proprio.

Smettetela di sprecare il vostro tempo a disprezzare il successo altrui. Iniziate a lavorare. Iniziate a costruire qualcosa, qualsiasi cosa. Solo allora, forse, capirete la differenza tra il rumore sterile della critica e il valore silenzioso del lavoro ben fatto. O forse no, e continuerete a essere solo l’eco rancorosa di chi ha fallito ancora prima di iniziare.

( dedicato a quelli che nemmeno ad un bambino di ROGER riuscirebbero a far capire la bellezza e completezza di uno sport) 

"Ho sempre creduto che, se lavori duro, i risultati arriveranno" - Roger Federer

19 commenti:

eomer444 ha detto...

Il tennis è sport in cui si rappresenta solo se stessi, tranne in Coppa Davis e alle Olimpiadi. Nessuno trova triste chi esulta per le vittorie di Pogacar o Vingegaard perché dovrebbe tifare per Pellizzari e Ciccone.

DesperintoUnknown ha detto...

Mica si deve tifare un atleta solo perché viene dall'Italia, no?

LifeValuequalZero ha detto...



Per quanto segua molto poco lo sport (ma ne ho sempre praticato) non ho mai capito questo bisogno di tifare quello della propria nazionalita', che ti frega? Cioe' io tifo/seguo atleti che mi interessano per quello che fanno a prescindere dalla loro nazionalita'.

Sta cosa del tifo "per l'italia" e' una roba da gioco del pallone o olimpiadi, per il resto non ci trovo un senso.

elcoche ha detto...

La questione non è "che ti frega?", ma piuttosto "cosa ti impedisce di gioire per un successo che, pur non essendo tuo, ha un impatto positivo sulla tua comunità?". Chi si nasconde dietro l'idea che un successo sportivo non abbia senso se non è strettamente individuale, forse non ha mai capito che lo sport non è solo uno scontro di singolarità, ma un riflesso della nostra società. Certo, nel tennis un atleta rappresenta se stesso, ma non è forse vero che la sua storia, i suoi successi e persino le sue sconfitte, finiscono per rappresentare qualcosa di più grande? Non c'è nulla di triste nel celebrare la vittoria di un proprio connazionale; c'è una profonda connessione con i valori che quella vittoria porta con sé. E chi lo nega, forse, non vuole o non riesce a vedere che il successo individuale di un atleta può diventare un faro di speranza e un'ispirazione per molti.

elcoche ha detto...

Siamo onesti: la presunta "imparzialità" di chi non tifa per la nazionalità è solo un modo elegante per mascherare l'incapacità di provare un genuino orgoglio collettivo. Cosa c'è di più facile che starsene seduti in poltrona a giudicare, a criticare, a sminuire? La vera sfida è costruire, ammirare e applaudire. E non parlo solo di sport, ma di vita. Chi si nasconde dietro questa falsa imparzialità, forse, non ha mai capito che il successo altrui non sminuisce il proprio, ma lo eleva.Non ho mai detto che siete obbligati a tifare per un italiano. Ho detto che la vostra incapacità di apprezzare un esempio di successo come Sinner è la prova della vostra stessa mediocrità. Non si tratta di nazionalismo, ma di un problema molto più profondo: un’assoluta e totale mancanza di etica del lavoro e di rispetto per chi ce l'ha.

MangoLocoDestroyer ha detto...

Mio zio odia Sinner perché non paga le tasse in Italia. Dello sport in sé gli frega poco, gli dà fastidio che un milionario osannato da tutti alla fine contribuisce meno di un qualsiasi operaio

crazysterc ha detto...



Bel wall of text, ma non sono squadre nazionali. Sono tennisti singoli, e come tali possono attirare antipatie e simpatie senza bisogno della geolocalizzazione.

E non c’è bisogno di palmares per criticare, come non ce n’è bisogno per tifare. Per fortuna oserei dire, se no non esisterebbero tifosi e lo sport sarebbe confinato a qualche raro incontro in paesini di campagna.

Spoiler: si puó essere italiano e non tifare ferrari, si puó essere milanese e tifare roma; e i motivi possono essere i più disparati.

Firmato, Uno che non ha niente contro Sinner e lo stima, ma che ha tutto contro voi pseudo-tifosi di serie a che si annoverano il diritto di dare lezioni di tifoseria al prossimo.

Edit: se vuoi argomentare una risposta sei il benvenuto, ma immagino che vivrai anche questa conversazione come una battaglia tra tifosi

elcoche ha detto...

leggi caro sterc che ti ho già risposto, non ho bisogno di fare nessuna battaglia e non vivo le discussioni come una competizione ma come osservazione dei comportamenti delle persone, spesso in base a come "tira il vento", quindi la mancanza di personalità che li contraddistingue

Ereptile_Disruption ha detto...

Boh, per me se trasferisci la residenza a Montecarlo non rappresenti l'Italia

Darki200 ha detto...

Quasi nessun top player rappresenta la propria nazione allora, vivono quasi tutti a Montecarlo

Phoenix- fn1zx ha detto...

Io non sono affatto mediocre e tifo il più forte che è chiaramente Alcaraz. Sinner ha avuto la sua botta di culo, potrà vincere quando gli avversari non ci saranno

torino_it ha detto...

o riprenderà con il clostebol

Phoenix- fn1zx ha detto...

Ma seiiiii pazzooooo è innocenteeeee, ho stato il masseggiatoreeee. Guai a farlo notare

CarpenterBrut ha detto...



Da uno a cui lo sport in tv lo guarda esattamente zero, io ricordo di Sinner che pochi anni fa manco parlava italiano praticamente, nato da famiglia tedesca che parla tedesco in un posto che si considera tedesco.

Che ha di portabandiera dell'italia, esattamente?

E' sicuramente un fenomeno dello sport, ma tifare per lui ci stà se ti gasi con lui specificamente in quanto atleta, sto post mi sembra da invasato autistic screecher che si rotola a terra

elcoche ha detto...

il mio articolo non analizza la prestazione sportiva o la nazionalità dell'atleta ma giudica i comportamenti di quelle persone che non trovano altro motivo se non quello di criticarlo appena si verifica la mancanza del massimo risultato

elcoche ha detto...

E quando vedo questo provo pena per quelle persone che non sanno argomentare e nemmeno capaci di comprendere il significato di un testo perché offuscate dal proprio EGO e l'esigenza di doverlo mostrare

Alexiusrex ha detto...

O magari sta sullo stomaco perché onnipresente, quando Rossi vinceva c'erano quelli che esultavano alle sconfitte, non ricordo post del genere di gente a cui sembra abbiano offeso la madre, perché dovrei esultare se uno nato nel mio stesso Paese (quando si parla di Stato serve la maiuscola), e che mi sta antipatico, vince una competizione in cui rappresenta solo sé stesso?

Anche Pizzolato ha fatto sacrifici, forse ben più di Sinner, ma quando gli hanno dato buona la 3 alzata a Parigi ho mandato a cagare la giuria.

La citazione di Federer io la conoscevo come di Jordan

LotaGreen ha detto...

Madonna ma basta con sta idolatria, sei cringe

ste_erda ha detto...



Uno potra' tifare quel cazzo che gli pare, no?

Molte persone (parlo di Italiani ovviamente) sono trattate male da questo paese e quindi lo odiano. Tifare qualsiasi cosa contro e' normale a questo punto.