mercoledì 17 settembre 2014

Schwazer l'uomo nero che continua a sporcare gli altri

Schwazer l'uomo nero che continua a sporcare gli altri
Carolina Kostner: «Alex dormiva con un macchinario. Io usavo i tappi»

La pattinatrice al magistrato di Bolzano che le chiedeva del doping di Schwazer
«Incontrammo una volta il dottor Ferrari sul suo camper, non vidi strumenti medici»

Carolina Kostner e il suo Alex Schwazer dormivano così: «Lui aveva un macchinario di colore bianco, elettrico, dal quale partiva un tubo flessibile collegato a una maschera facciale che metteva sul viso per l’intera durata della notte e io ero costretta a mettermi i tappi alle orecchie dal rumore». Strano, grottesco, decisamente scomodo. Davanti al magistrato di Bolzano che le chiedeva del doping del fidanzato, ormai ex, la pattinatrice gardenese ha dovuto svelare particolari un po’ imbarazzanti, per lei che ha sempre fatto della riservatezza uno stile di vita. Il documento, depositato dalla procura a chiusura delle indagini sul marciatore azzurro, è la storia inedita del singolare rapporto fra questi due campioni dello sport che si trovano a fare i conti quotidianamente con il rigore professionale di Carolina, che sembra non sapere nulla dell’Epo al limite dell’ingenuità, e con la dura legge dei controlli antidoping per lui. Fra una piroetta verbale e l’altra, alternando slanci e pause e ripensamenti come in un Bolero imperfetto, la ventisettenne di Ortisei ha parlato per ore. Ci sono le fughe di Schwazer, le loro piccole complicità, gli incontri segreti, gli appuntamenti con medici, tecnici, preparatori
 
Quello che sta succedendo in questi giorni rappresenta una bruttissima pagina dello sport italiano, che macchia in modo indelebile non solo la disciplina sportiva del dopato, ma un po' tutto quello che lo circonda. Il vero problema, come in precedenza successo nel ciclismo per casi come quello di Riccò o di Di Luca, è che questi falsari della disciplina sportiva, usano tutto quello che possono solo per diventare i protagonisti e ricevere personali oneri e onori.
E' successo anche con Alex, fino quasi a far ipotizzare che usasse la scusa di vedere la fidanzata famosa, per scappare ai controlli degli ispettori dell'antidoping! Infatti è quantomeno singolare come in tre occasioni in cui doveva essere controllato dagli ispettori si trovasse proprio in compagni di Carolina in una diversa dimora rispetto a quella comunicata per il controllo:
 
Oberstdorf  Fu lì che il 29 luglio del 2012 capitarono a sorpresa gli ispettori dell’antidoping. «Prima di aprire la porta Alex mi chiese il favore di dire che non era in casa ma che si trovava a Racines (in Alto Adige, ndr ) dove aveva dato la reperibilità. Io feci come mi disse e poi mi arrabbiai con lui». Il Codice mondiale antidoping impone agli atleti di notificare all’inizio di ogni trimestre l’indirizzo giorno per giorno al quale gli uomini dell’agenzia possono effettuare i controlli a sorpresa, pena la squalifica dopo tre mancati avvisi. Succedeva che Alex seguisse Carolina nelle sue trasferte internazionali. «Veniva soprattutto all’inizio: a Vienna e a Mosca nel 2008, a poi a Helsinki, nel gennaio 2009. Io non ho mai incoraggiato la sua presenza in quanto il mio sport richiede grande concentrazione e quindi nella fase preparatoria della gara ho bisogno di rimanere molto da sola, senza distrazioni». Ma Schwazer a volte scalpitava e la raggiungeva. «A Helsinki abbiamo dormito in alberghi diversi. L’ultima notte, dopo la gara, arrivai seconda, Alex è venuto da me per la notte». Una notte senza maschera per l’ossigeno, finalmente. «Ma il suo non fu un trasferimento in piena regola. Decidemmo che si sarebbe fermato lì solo fino alla fine dei festeggiamenti senza informare l’albergo». Il fatto è che proprio quella notte, a Helsinki, compaiono gli ispettori dell’antidoping. Il loro incubo. E bussano alla porta dell’altro albergo, perché lui aveva dato quella reperibilità. «Me lo disse dopo». Stessa cosa a Torino. Lei studiava al Dams, viveva in un residence, Alex si allenava nella vicina Saluzzo. Quella sera andò da lei e gli ispettori, puntuali, lo cercarono a Saluzzo. Erano il suo tormento.
 
Quindi caro Alex lascia stare Carolina, che hai sfruttato come tutte le altre persone e cose che ti circondavano al fine di raggiungere i tuoi scopi. Hai confessato, probabilmente, perché non avresti più potuto raggiungere i risultati che avevi avuto in precedenza, riempiendoti di nero e sporcando tutto quanto.
Cerca di ripulirti da solo, non continuare a gettare fango sugli altri per sentirti più leggero, la colpa è solo tua.

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