martedì 21 ottobre 2025

SASSAIOLE - FEMMINICIDI - COLTELLI A SCUOLA: MA COS'E' QUESTO? DA OGGI LA MIA DISINTOSSICAZIONE TELEVISIVA



Basta. Stamattina, dopo un po' di tempo che non lo guardavo,  SKYTG24  mi ha servito il solito cocktail molotov di insensatezza umana. Partiamo da loro, gli eroi del nulla: gente che aspetta un pullman. Non per prenderlo, ovviamente, ma per tempestarlo di sassi. Perché? Spiegami, genio del male, cosa ti dà in cambio questa performance di idiozia? Che vuoto cosmico stai cercando di riempire scagliando una pietra contro un vetro e, peggio, contro una persona che sta solo facendo il suo lavoro? È frustrazione, è ignoranza, è l'assenza di qualcosa di minimamente interessante nella loro vita che li spinge a cercare il brivido nell'atto distruttivo? E noi dovremmo accettare che questi gesti siano la "normalità" del notiziario serale? Ma cos'hanno nel cuore, i mattoni?

E poi la seconda portata: coltelli a scuola. Metal detector all'ingresso, come se stessimo entrando in un aeroporto o in un concerto rock, non in un luogo di formazione. Questa è la cifra del nostro progresso? Invece di insegnare a gestire la rabbia, mettiamo l'allarme per l'arma bianca? L'adolescenza si è trasformata in un survival game?

Ed infine i prossimi funerali dell'ennesima donna uccisa da uomini, cresciuti da genitori fallati od in ambienti deviati in modo che diventino dei Mostri, Pamela Genini( si può fare qualcosa, a volte basta conoscere e approfondire le situazioni per trovare la soluzione grazie Amazon)

Ed è qui che scatta l'illuminazione, quella che arriva dopo un'ora di passiva indignazione sul divano. Loro, le emittenti, fanno il loro sporco lavoro, che è quello di tenerci incollati. È scientificamente provato che il dramma attira più del buon senso. L'orrore, la lite, lo sport estremo ci tengono sull'orlo della sedia, e la nostra adrenalina è la loro benzina. Siamo carne da palinsesto. Ma siamo sicuri che il loro trauma debba diventare la nostra dieta quotidiana?

Ecco la vera, unica, rivoluzione possibile. Spegnere. Staccare.

Da oggi si cambia. Niente più poltrona come fossa comune di patatine e sensi di colpa. La vita non è una serie TV in cui sei spettatore passivo. Non è un telegiornale che ti dice di cosa devi avere paura. La tua vita è fuori, richiede azioni, energia, sforzo, un buon libro, una passeggiata, una telefonata vera, un'attività che ti metta alla prova.

Ridurre il consumo di schermi, non eliminarlo, ma dosarlo come fosse un farmaco. E non per fuggire dalla realtà, ma per smaltire il veleno della superficialità e dell'esibizionismo da cronaca nera. Chi siamo noi, dopotutto, se non la somma di ciò che scegliamo di consumare? Scegliamo di consumare la nostra vita, non la loro. Troviamo l'attrattiva nelle cose da fare, anziché nell'angoscia da guardare. È ora di disintossicarsi e accendere il cervello.

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