Capitolo 2: Il Bacio e la Promessa
Dall'altra parte
della città, in un quartiere popolare che somigliava a un alveare di mattoni
rossi, viveva la famiglia di Maria. Nando, il padre, era un uomo più mite di
Salvatore, con un sorriso bonario che raramente gli abbandonava le labbra.
Faceva l'operaio in una piccola officina, e la sua vita era scandita dal rumore
dei motori e dal profumo di olio bruciato. Ma la vera matriarca, la forza
inarrestabile della famiglia, era Lea. Nonna Lea, come sarebbe diventata
per tutti. Una donna dal carattere d'acciaio, con occhi penetranti e una voce
che sapeva essere dolce come il miele o tagliente come una lama, a seconda
delle circostanze. Lea era la custode delle tradizioni, la depositaria della
saggezza popolare, ma anche una donna che aveva imparato a farsi rispettare in
un mondo di uomini.
"Una donna
forte si fa la sua strada, Maria," le diceva spesso, accarezzandole i
riccioli castani. "Ma non dimenticare mai da dove vieni, e chi sei."
Maria, con i
suoi riccioli indomiti e un sorriso che le illuminava il viso, aveva assorbito
l'immagine di una donna che doveva essere forte, indipendente, ma pur sempre
legata al focolare, alla famiglia. Tuttavia, la forza di Lea non era priva di
una sua, seppur diversa, forma di violenza. La sua era una pressione
psicologica costanteOgni
tentativo di Maria di affermare la propria individualità veniva stroncato per conformarsi a ciò che Lea riteneva giusto e
appropriato per una "brava ragazza" e una "donna forte".

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