mercoledì 24 settembre 2025

Crollo Ospedale Bangkok: Quando il Progresso Scava la Propria Tomba



L'incidente è avvenuto a Bangkok, vicino ad un ospedale dove una strada è improvvisamente crollata creando una gigantesca voragine. La causa principale, secondo il governatore di Bangkok Chadchart Sittipunt, è legata ai lavori in corso per la costruzione di una stazione sotterranea della metropolitana (la Purple Line South MRT). Sembra che una crepa nel soffitto del tunnel abbia permesso al terreno di riversarsi all'interno, causando il cedimento della superficie stradale. A peggiorare la situazione, è scoppiata anche una conduttura principale dell'acqua, che ha contribuito all'erosione del terreno.

Il fatto che un'infrastruttura moderna e apparentemente solida possa svanire nel nulla in un istante ci spinge a una riflessione più profonda.

A chi non è capitato di scorrere il feed del proprio smartphone e imbattersi in video di ponti che si sgretolano, palazzi che si piegano su sé stessi o, come in questo caso, intere strade che sprofondano nel cuore di una metropoli? La reazione immediata è di stupore, quasi di incredulità: come può succedere una cosa del genere? Questi disastri, che siano a Bangkok, a Genova o in qualsiasi altro angolo del mondo, non sono casuali incidenti di percorso. Sono la manifestazione più drammatica di una contraddizione fondamentale della nostra era: la corsa all'esibizionismo del progresso a discapito della sostanza. Ci inebriamo di progetti faraonici, di infrastrutture all'avanguardia che promettono di risolvere ogni problema di mobilità e di vita moderna, ma poi dimentichiamo la base, l'essenziale. È ironico come l'ambizione di costruire un futuro migliore, in questo caso una linea metropolitana per alleggerire il traffico, possa finire per minare le fondamenta stesse del presente, creando un disastro che paralizza la città e mette in pericolo i cittadini. Non è forse l'emblema della nostra superficialità?

E finché continueremo a preferire il luccichio delle apparenze alla solida realtà dei fatti, non ci sarà da stupirsi se il terreno continuerà a mancarci sotto i piedi, in un senso ben più che metaforico.



 

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