mercoledì 23 aprile 2025

Un libro è per sempre

 


Elcoche - più conosco gli uomini più parlo con le donne

un breve estratto del capitolo " Cambi di prospettiva"

Nei giorni che seguirono l’incontro con Barbara, un’ombra di irrequietezza si allungò sull’animo di Paolo. Le parole di lei gli risuonavano dentro, insistenti come una eco in una stanza vuota: "…cosa sei tu? Cosa, davvero, ti fa sentire bene?". Aveva scalato posizioni, raggiunto uno status invidiabile, eppure quel vuoto interiore persisteva, la prova tangibile che la vera felicità gli sfuggiva ancora.

Anche la routine lavorativa, un tempo grigia e indifferente, si era tinta di colori vivaci. I colleghi, gli stessi che prima lo ignoravano con noncuranza, ora gli si facevano intorno, affamati della sua compagnia. Persino Marcelletti, l’austero dirigente della sua divisione, aveva finalmente posato lo sguardo sulle sue capacità, riconoscendone il valore con un’attenzione quasi sospetta.

Un pomeriggio, mentre sorseggiava un caffè amaro in sala relax, circondato da chiacchiere superficiali, sentì una voce chiamarlo. Si voltò e vide Marcelletti, inusualmente cordiale, che lo invitava nel suo ufficio con un cenno imperioso.

Paolo rimase interdetto per un istante. “Sarà per l’aumento”, pensò, un’eco lontana di una richiesta presentata mesi prima e ormai quasi dimenticata. Il bicchierino caldo gli scottava le dita, e in quel piccolo bruciore fisico avvertì un’onda di esitazione, come se una parte di sé non si sentisse ancora degna di quel riconoscimento. Sapeva di essere il motore del team, aveva lavorato sodo, notte e giorno, nell’ultimo anno per dimostrare il suo valore. Ma quella promozione tanto agognata… la desiderava ancora davvero? O aveva raggiunto un punto in cui le conquiste sociali gli sembravano effimere, quasi irrilevanti?

In quel preciso momento, una frase di Elcoche gli balenò nella mente: "quando cerchi altro poi l’altro cerca te". Ironico, pensò, come solo pochi mesi prima un invito del genere lo avrebbe mandato in estasi, mentre ora… un sorriso appena accennato gli increspò le labbra. "Vado subito, dottor Marcelletti", rispose con un tono di voce sorprendentemente piatto.

L’incontro che seguì fu, in apparenza, il più gratificante della sua carriera. Marcelletti, uomo di poche parole e gesti misurati, si sbilanciò in un elogio sperticato dei suoi risultati, sottolineando come nessuno, nella storia dell’azienda, avesse mai portato benefici materiali così consistenti. Lo incoraggiò a superarsi, con parole che suonavano quasi come un’investitura.

"Sono sicuro che ci darà ancora molte soddisfazioni, Paolo", disse il dirigente, appoggiandogli una mano sulla spalla con un’insolita familiarità. "La sua dedizione e il suo intuito le permetteranno di arrivare in alto, se lei lo vuole."

Paolo annuì, sentendo il peso di quella mano sulla spalla come un presagio. “Se lei lo vuole”. Ma cosa voleva davvero? Era quella la domanda che Barbara aveva piantato nel suo cuore, un seme di dubbio che ora germogliava rigoglioso.

Mentre usciva dall’ufficio, con le lodi del capo che ancora gli risuonavano nelle orecchie, incrociò lo sguardo di Laura, una collega con cui aveva sempre avuto un rapporto cordiale ma distaccato. Lei lo guardò con un’espressione strana, un misto di sorpresa e… qualcos’altro? Invidia? Preoccupazione?

"Complimenti, Paolo!", esclamò Laura, il tono di voce un po’ troppo alto, quasi forzato. "Marcelletti sembrava davvero impressionato."

"Sì, è stato… positivo", rispose Paolo, stringendo tra le mani i fogli che il dirigente gli aveva consegnato, una sorta di road map per i suoi futuri successi.

"Sai, si dice che lui non si sbilanci mai così tanto con nessuno", aggiunse Laura, avvicinandosi di un passo, la voce ora più bassa, quasi un sussurro. "C’è chi dice che… beh, che abbia i suoi metodi per ottenere ciò che vuole."

Paolo la guardò, un’ombra di sospetto che si insinuava nella sua mente. "Che intendi dire, Laura?"

Lei esitò un istante, gli occhi che saettavano verso la porta chiusa dell’ufficio di Marcelletti. "Niente di preciso. Solo… fai attenzione, Paolo. A volte, le offerte che sembrano troppo belle per essere vere… beh, spesso lo sono." Con un sorriso tirato, si allontanò, lasciando Paolo con un groviglio di pensieri inquietanti.

Il successo, l’approvazione, la scalata sociale… tutto ciò che aveva desiderato sembrava ora avvolto da un’aura ambigua, quasi minacciosa. Le parole di Barbara e l’avvertimento criptico di Laura si mescolavano nella sua mente, insinuando un dubbio serpeggiante: quale prezzo avrebbe dovuto pagare per quella tanto agognata "felicità"? E quale segreto inconfessabile si celava dietro la facciata impeccabile del suo dirigente?   


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