Secondo gli antropologi e gli archeologi, l'organizzazione sociale patriarcale è collegata alla richiesta dell'uomo di avere il controllo sulla propria discendenza
«"L'instaurazione del patriarcato risulta dalla decisione del partner della donna di assumere per intero la responsabilità dei bambini che lei ha messo al mondo. Egli si considera dunque non solo il protettore e l'educatore di questi bambini, ma anche il loro genitore. La sola sicurezza che egli può avere a riguardo risulterà dalla clausura della donna in un gineceo, o in un harem, che implica, come è noto, l'esistenza di più di un partner femminile. Quando questa clausura si rivela difficoltosa, o economicamente poco conveniente, all'uomo non resterà che sopprimere il bambino dall'incerta paternità, esponendolo all'appetito degli animali da preda. La mitologia greca ci offre numerosi esempi di bambini, che, come Edipo, sono abbandonati dai padri in balia della natura. "»
Secondo alcune teorie marxiste sviluppate in maniera differente da Friedrich Engels e Karl Marx, il patriarcato è nato a causa di una primitiva divisione del lavoro in cui le donne si prendevano cura della casa e gli uomini dell'approvvigionamento di cibo attraverso l'agricoltura; conseguentemente allo sviluppo del capitalismo il regno della produzione è stato monetizzato e stimato maggiormente rispetto al regno della casa, che non è mai stato monetizzato, e la percezione e il potere degli uomini sarebbero cambiati di conseguenza ( fonte Wikipedia)
Anche Massimo Cacciari ( che è di sinistra ma probabilmente non pensa al consenso elettorale ma solo a comunicare la sua conoscenza) interviene sulla questione "patriarcato", argomento parecchio dibattuto in questi ultimi giorni. Il filosofoso ha espresso la sua opinione nel corso della recente puntata di Otto e mezzo, lasciando a dir poco di stucco la conduttrice Lilli Gruber, andata recentemente a scontrarsi con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni proprio su questo tema.
Non è un caso, infatti, che durante la trasmissione si sia ancora parlato di patriarcato, e che la giornalista abbia chiesto un'opinione a Cacciari, forse immaginandosi una risposta diversa. L'ex sindaco di Venezia ha infatti spiazzato la conduttrice, affermando senza mezzi termini che la famiglia patriarcale, dove sono gli uomini a imporsi, non esiste più ai giorni nostri.
"Può piacere o no, ma la civiltà occidentale, dall'invasione dorica, 1500 anni prima di Cristo, si è imposta su una idea di patria potestas. Questo, ovviamente, non c'entra se condividerlo o meno. È la realtà", ha spiegato il filosofo. "Una cosa che è durata, per poi andare in crisi, fino al nostro Rinascimento. Una 'robetta' di 2000 mila anni. Bisogna rendersi conto di cosa stiamo parlando"
"Stiamo parlando di una rivoluzione, vera, di quelle culturali, antropologiche, presenti già nei drammi shakespeariani, dove è chiarissima la crisi del modello patriarcale. Come nel Re Lear, o l'Amleto", ha aggiunto Cacciari. "Col tempo questa crisi si è approfondita, l'epoca storica della famiglia borghese già segna una grave crisi della cultura patriarcale, e via via si approfondisce, determinando una crisi altrettanto culturale e antropologica. Sto parlando del venire sempre meno, e con drammatica rapidità nell'ultimo periodo, del ruolo della famiglia maschile nella famiglia"
https://www.ilgiornale.it/news/attualit/patriarcato-modello-famiglia-non-esiste-pi-cos-cacciari-2246758.html
In pratica l'esatto opposto del patriarcato, la famiglia è meno solida proprio perché la figura maschile ha perso il suo elemento di centralità e sicurezza, lasciando posto ad una mancanza di ruolo e quindi di stima e fiducia all'interno della famiglia stessa
Questo genera nel figlio maschio, un senso di rivalsa, nel vedere un padre debole, probabilmente mal considerato da moglie - suocera e parentela varia, che poi produce, appunto, questo modo di voler determinare una sopraffazione nei confronti del partner femminile, per timore di acquisire lo stesso inutile ruolo paterno
Quello che fa più schifo in queste manifestazioni di piazza è che non c'è assolutamente un elemento di unione, anche nel ricordo delle vittime, per risolvere un problema sociale sempre più vasto, ma solo la volontà di usare la disgrazia per ottenere consenso elettorale
Non si è mai svolto un lavoro di tipo diverso, ascoltando il probabile mostro, prima che si trasformi, prima che annienti la sua famiglia, la vita degli altri e la sua
Nessun commento:
Posta un commento