martedì 5 marzo 2013

Realtà emergenti - Sliding Doors - chi decide il libro da leggere


Il paradosso del gatto di Schrödinger illustrato con il gatto in sovrapposizione tra gli stati "vivo" e "morto". Secondo l'interpretazione di Copenhagen il gatto è allo stesso tempo sia vivo sia morto, la realtà di un gatto vivo o morto si determina solo nel momento in cui il gatto stesso viene osservato
 
 
 
 
 
 
 
In questi giorni ho sentito parlare  di "realtà emergenti" mi viene un prurito dietro la schiena, sai quei pruriti che non riesci a soddisfare perchè non ti arriva il braccio?

Giacchè ne parli però io non mi tiro indietro perché non conosco l’argomento ma ne sono incuriosito e cercherò di esaminarlo. In altri lidi è già venuto fuori il discorso della realtà emergente quando si parlava di coscienza, ed in effetti sono molti quelli che ne fanno uso per darne una spiegazione che non sia "riduzionistica". Chiaramente non mi soffermo su altre questioni che non c'entrano con l'argomento, e cercherò di dibattere su questa.

Potremmo dire che il macrocosmo è una realtà emergente del microcosmo. Ma cosa vuol dire?

Io prenderei sempre la prospettiva che fin qui ho esaminato riguardante "l'informazione". In effetti se ho un insieme di lettere dell'alfabeto caoticamente disposte in un libro, il libro stesso non avrà senso.


Perchè acquisisca senso le lettere devono formare parole, le parole devono formare frasi, le frasi devono avere un significato, il libro deve poi possedere un senso compiuto (non tutti i libri però sono categoricamente disposti con un senso compiuto) – qui il disegno è più complesso, chi li dispone?.

Quanti libri esistono e quanti ne possono esistere? Non ne ho idea, ammettiamo che non vi siano limiti, possiamo dire perciò che potremmo avere un illimitato numero di realtà emergenti da un numero finito di lettere – ma le lettere anche se disposte male rimangono sempre le stesse, pur cambiando libro( il fenomeno dei dejavù).
Secondo l'interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica, nel paradosso del gatto di Schrödinger quando si apre la scatola si creano due mondi paralleli, uno in cui il gatto è vivo e un altro in cui il gatto è morto


Ma cos'è una realtà emergente? Sembra essere un nuovo canale informativo non legato alla base da cui è formato.
 
E' necessario a questo punto dover introdurre, secondo me, il concetto di entropia. L'entropia dell'universo tende a crescere nel tempo. Seguo l'esempio del libro perchè lo ritengo piu semplice: se ho un libro ben formato e volessi usarlo per capire come si evolve l'universo dovrei prendere il libro (un titolo qualsiasi) ed incominciare a staccare le pagine ad una ad una e buttarle giu dalla finestra. Questa operazione non fa che accrescere l'entropia; quando avrò finito di staccare tutte le pagine, se mi riprendessi dalla pazzia, dovrei andare a cercarle tutte e riporle nella stessa disposizione dell'inizio. Siccome vi è solo una posizione "giusta" in cui disporre le pagine di quel libro dirò che le "probabilità" di rimetterle assieme diventano man mano sempre piu scarse. A bassa entropia l'ordine è massimo,ed è naturale credere quindi che l'universo proceda verso l'aumento dell'entropia, poichè le probabilità di ridisporre l'ordine iniziale diminuisce sempre piu. Ne consegue, seguendo questo ragionamento, possibile di miglioramento o di confutazione, che una realtà emergente è il frutto di una bassa entropia. Vuol dire quindi che in una realtà emergente devo avere una informazione molto ordinata e esiste solo una combinazione possibile per ordinarla – Per cui è l’inizio del nostro libro che a poco a poco subisce modifiche?

E da dove deriva quindi questa bassa entropia del macrocosmo rispetto al microcosmo? Da dove si forma il libro?

lunedì 4 marzo 2013

Iniziamo da subito con l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e poi procediamo con tutto il resto



SU CORAGGIO ORA E' IL MOMENTO DI FARCI VEDERE CHE NON SIETE SOLO PAROLE
Se vuoi fare fuori i ladri devi partire dalla motivazione che scatena l'interesse principale di chi usa la politica a scopo  personale.
In questo modo avrai persone che credono realmente in progetti politici e lo fanno non per ottenere benefici ma per darne ed in più saranno segati tutti quei pseudo partiti che spuntano come i funghi, generando solo confusione.

Grillo inizia da questo, io ti seguo se inizi da questo, se togli l'origine del male, ciò che alimenta comunque una politica ad uso e consumo, al limite si potrebbe optare per una politica che premia i meriti.
Si esamina i punti del programma annunciati in campagna elettorale e se sono stati portati a termine e resi concreti si può ottenere dei ritorni economici statali- UNA POLITICA DI ECCELLENZA

L'insediamento di Grillo:
Nel giorno in cui Napolitano ha incontrato Monti al Quirinale, il leader dei 5 Stelle è arrivato nela Capitale per incontrare i futuri parlamentari. E in una intervista pubblicata oggi in esclusiva sul sito di Wired Italia e sulla versione iPad del numero di marzo del mensile, Grillo pronostica il prossimo candidato premier: «Destra e sinistra erano già alleati prima con Monti. Lo saranno ancora con un altro presidente del Consiglio: Corrado Passera». (lo avevo già annunciato in un altro blog http://myspacecomrafaelcoche.blogspot.it/2013/02/litalia-delle-puttane-si-affida-alla.html)

Quindi ha avvertito: «Saremo assaliti, sono assatanati di qualsiasi cosa...non riescono a capire che vogliamo mandare avanti un progetto come quello del reddito di cittadinanza. Qui c’è un’atmosfera bella, con persone competenti e valide».  - IO DIREI CHE E' NECESSARIO CHIUDERE ALLA FONTE PARTENDO SUBITO CON L'ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI- COSI' PER SGOMBERARE IL CAMPO DEI POLTRONISTI

Django la copia di Tarantino senza il guizzo del genio





Stesso copione in Django Unchained, omaggio al fil del 1966, ma una copia scontata e prevedibile di una sceneggiatura tarantiniana

Non manca la violenza, estrema in alcuni casi, meno eccentrica e canzonatoria rispetto al precedente lavoro (gli scalpi dei soldati in Bastardi senza gloria), ma utile alla costruzione del rapporto di celata stima fra i due protagonisti, nel loro cammino praticamente privo di intoppi fino all’incontro con il fanatico Calvin Candie (Leonardo DiCaprio). Umorismo sottile come al solito, primi piani rivelatori ed ammiccanti, scene dense di un compiaciuto accanimento, che si tratti di violenza o di sarcasmo portato alle sue estreme conseguenze, e quella (ormai consueta) voglia di dare voce agli oppressi che tuttavia non scade mai in un ingenuo manicheismo.

Insomma stiamo parlando di un buon film con favolosi attori, Christoph Waltz a fare gran parte del lavoro, anche se più genuino in Inglorius Bastards, poi DiCaprio adattissimo a fare la parte del fanatico e comunque di grande spessore, Jamie Foxx un po' meno rispetto a questi due...

Però da  Tararntino, personalmente, mi aspetto sempre il guizzo del genio e qui non l'ho trovato, enorme tensione, coinvolgimento alla storia un po' meno, sino all'entrata in scena di di Candie, la musica questa volta non è stata portante, a volte inutile al contrario...dialoghi sempre accattivanti, al limite tra il cinico ed il sarcastico, Waltz in questo è sublime, ma il finale è proprio piatto, non è da Tarantino, mi lascia quasi l'amaro in bocca.

Il passaggio da quando Django viene catturato alla scenda finale della vendetta compiuta è di una banalità irriverente per un genio come Quentin