Già,
perché, come al solito in questa vicenda non si pensa a LORO, si pensa allo
Stato, ai Genitori, ma i bambini che dovrebbero essere l'INTERESSE PRIMARIO
sono intesi solo come oggetti di una disputa
La mia
compagna scrive questo:
Vogliamo una società che non punisca chi non segue lo schema, ma che difenda davvero i bambini in pericolo. Questa vicenda ci obbliga a guardare in faccia le nostre paure: la paura del diverso, la paura della libertà non controllata e la paura che, a volte, lo Stato sia meno protettivo e più giudicante di quanto dovrebbe essere.
La sfida
più vera è capire dove finisce la
libertà educativa (il diritto dei genitori di crescere i figli secondo
la propria visione) e dove inizia la responsabilità di tutela (il dovere dello
Stato di garantire i
diritti fondamentali del minore). Una casa senza luce è davvero più
pericolosa di una casa piena di violenza psicologica, dove i danni sono
invisibili ma corrosivi? Forse no. Sicuramente è meno corrosiva ma è sempre pur
priva di un elemento fondamentale per una sana crescita, non ti pare?
Una cosa
del genere, l'agguato nella notte, non ha alcun senso di salvaguardia nei
confronti dei bambini. Non si sta pensando assolutamente a loro, ma solo far
vincere la legge e gli organi di sicurezza, perché è chiaro ed è evidente che
durante il giorno sarebbero stato più visibili e consentito a loro di
nascondersi.
Già nessuno
può impedire la scelta dei genitori, ma comunque fai parte di una società,
volente o nolente, e stai comunque compiendo una scelta per i tuoi figli
Sì, la
mancanza di elettricità, di igiene o di un'istruzione formale, è sicuramente
meno corrosiva della violenza emotiva e dei traumi inflitti
quotidianamente. Ma è altrettanto vero che è pur sempre priva di un
elemento fondamentale per una sana crescita. Non si parla solo di una
lampadina, ma dell'accesso a opportunità, della possibilità di studiare senza
limitazioni, di integrarsi senza un gap infrastrutturale
troppo grande.
Non penso
che in quel modo stai facendo quello che è il loro bene, ma semplicemente
quello che tu pensi lo sia, attraverso la tua scelta di "adulto
alternativo". Anche per questo entrambi i comportamenti, quello della
legge e quello dei genitori non mi sembra siano fatti nell'interesse dei
bambini


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