Poche ore fa, l'Antitrust francese ha inflitto una multa di 40 milioni di euro al gigante cinese dell'e-commerce Shein per pratiche commerciali ingannevoli. Questa sanzione arriva in un contesto di crescenti preoccupazioni riguardo alle strategie del marchio, che si ritiene abbiano distorto i mercati globali.
Shein, come tutte le aziende cinesi, è spesso criticata per il suo modello di business, che molti ritengono basato su uno sfruttamento intensivo della manodopera e su una concorrenza sleale sui prezzi. Le accuse includono condizioni di lavoro estenuanti, il mancato rispetto delle normative sociali e ambientali, e la vendita di prodotti a costi estremamente bassi che non riflettono un'adeguata qualità o sostenibilità. Questo approccio ha permesso a Shein di conquistare rapidamente ampie quote di mercato, ma a discapito di standard etici e qualitativi.
È importante sottolineare che questa multa da parte dell'autorità francese rappresenta un segnale significativo. Potrebbe infatti aprire la strada a un maggiore controllo e a possibili azioni simili da parte di altri paesi e organismi di regolamentazione a livello internazionale. Questo tipo di intervento è visto da molti come un passo necessario per riequilibrare il mercato e per garantire che le aziende operino nel rispetto delle normative sul lavoro, ambientali e di concorrenza leale.
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