Ah, certo, la sinistra! Sempre così coerente e pragmatica. Immagino che mentre il sindaco Lepore si contorce in un'illuminante piroetta dialettica tra "no al riarmo" e "sì alla difesa comune" (un po' come dire "no al cibo, ma sì al nutrirsi"), la sinistra, poverina, è troppo impegnata a difendere strenuamente i propri sacrosanti principi.
Sì, perché si sa, la sinistra vive in un eterno conflitto interiore: difendere i diritti (sacrosanti, intendiamoci) è un'attività talmente totalizzante da non lasciare spazio alla noiosa e bieca concretezza dei doveri. Figuriamoci poi pensare a una difesa comune europea! Troppo complicato, implicherebbe forse sporcarsi le mani con questioni... ehm... militari? Orrore!
Meglio rimanere ben ancorati alle granitiche ideologie auto-protettive, quelle che assicurano un continuo dibattito interno su quanto siano "buoni" e "giusti", mentre il mondo reale, con le sue fastidiose minacce e i suoi sgradevoli imperativi, continua a fare i suoi comodi.
Quindi, caro sindaco Lepore, non si preoccupi. La sinistra sarà lì, pronta a difendere il diritto di esprimere la propria indignazione per qualsiasi cosa, purché non implichi la scomodità di assumersi qualche responsabilità concreta. D'altronde, si sa, i doveri sono roba da... beh, da altri.
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