Guardò l’orologio, era tardi per
tornare a casa, prepararsi qualcosa e poi uscire di nuovo. Si fermò da Walter,
nemmeno a farlo apposta giusto a un tiro di schioppo dalla casa di Marica.
Magari si conoscevano. Avrebbe indagato. No, non l’avrebbe fatto.
Quando fu sul punto di entrare in pizzeria
sentì un nodo alla bocca dello stomaco, non aveva fame. Non era agitato, non si
sentiva in colpa e non stava nemmeno pensando a Carlotta; aveva solo una gran
voglia di andare dritto da Marica. Anche prima dell’orario concordato, per una
volta avrebbe condotto lui il gioco.
Dal citofono Marica gli aprì senza chiedere
chi fosse, fece di corsa due rampe di scale, se la ritrovò sulla porta quasi
nuda, solo un perizoma, una vestaglietta lasciata aperta da cui s’intravedeva
l’avvenenza del suo corpo.
Non servì dirsi nulla; fu lei a spogliarlo,
lanciando gli indumenti sul pavimento. Tempo un minuto si trovarono sul letto,
Marica aprì un cassetto, arraffò la bustina di un preservativo, la aprì coi
denti, lo mise in mano a Paolo.
Lui sopra, lei sotto, dominata. I polsi tra le
sue mani, un paio di manette da cui non si sarebbe potuta liberare facilmente.
Solo ogni tanto, Paolo, si tuffava in avanti per leccarla sulla faccia,
affondarle la lingua in bocca e poi staccarsi di colpo. Per lui, a quel punto,
tutto era una sfida, un gioco di potere. La morse sul collo, sulle labbra
impastate di rossetto, più delicatamente sul seno. Voleva lasciarle addosso il
segno del suo passaggio. Punirla per averlo provocato ed essersi messa tra lui
e Carlotta.
Carlotta… non era il momento di pensare a lei,
eppure ci stava pensando; mentre si scopava quella donna bellissima, ci stava
pensando.
La bocca di Marica spalancata, gli occhi
chiusi, i capelli scompigliati sul cuscino. Al primo orgasmo ringhiò come una
tigre. Quello fu il momento giusto per discostarsi da lei, uscire
momentaneamente di scena.
Lasciò Marica sul letto, l’affanno dentro al
petto. Si diresse in bagno, acqua fresca sul viso, in bocca, dentifricio,
l’indice come spazzolino. Si guardò allo specchio ˂˂sei pronta, tesoro? Ora ti
faccio provare… così poi racconti anche la tua versione ai tuoi amichetti
curiosi!˃˃.
Gli amici di Carlotta gli avevano fatto
qualche battuta a riguardo della sua prestanza sessuale, la voce a quanto pare
si era diffusa tra le amiche modelle e qualche fotografo; anche più in là, tra
gli amici degli amici, assidui frequentatori del Belle Époque. Non era
stato difficile capirlo, si davano certe occhiate quando lui passava o si
metteva a sedere a un tavolo.
Paolo riempì il preservativo con la cremina
magica, si voleva sorprendere, Marica non era che un mezzo per provarsi ancora
una volta a quell’esperienza. Ancor più che con Carlotta, nessun coinvolgimento
emotivo, nessuna promessa di rivedersi.
˂˂Ohi, ma ti sei dimenticato di me? O ti sei già arreso?˃˃. Le si mise dietro, e ...continua qui
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