Quando ci siamo informati per sapere a chi andasse il ricavato ci è stato risposto con un evasivo "fondo scuola" ...
Poi però ci è venuto un dubbio, dato che ad ogni inizio anno, gli stessi istituti scolastici chiedono ai bimbi dei genitori di portare da casa dei rotoli di carta casa, delle risme di carta e quant'altro, proprio perché privi di fondi per l'acquisizione dei materiali ...quindi ci siamo chiesti ... "ma come è possibile?? e il fondo scuola ottenuto con tanto impegno dalle vendite dei prodotti citati prima?"
Approfondendo è saltato fuori che prima questo tipo di attività veniva fatta ugualmente, in maniera marginale, sempre all'interno delle scuole, e destinata alle parrocchie ... probabilmente con l'avvento di più stranieri, ovviamente di religioni diverse, e la disaffezione generale verso quella cattolica si è, forse, cercato di ottenere comunque un guadagno da queste vendite originando un "camuffo"??!!
Torte fatte in casa per la parrocchia, come essere in regola
Feste in oratorio o raccolte fondi per la comunità: le norme da rispettare per non correre rischi quando si porta cibo preparato in casa
Banchetto alla parrocchia di San Giovanni Crisostomo a Milano
Con l’arrivo del Natale si moltiplicano le iniziative di vendita e consumo delle torte e dei dolci in genere fatti in casa, sia con lo scopo di raccogliere fondi per finanziare le varie attività della Parrocchia e progetti di beneficenza, sia anche semplicemente per condividere momenti di gioia e festa all’interno dei locali parrocchiali. Spesso però sorge il dubbio sulla possibilità e legittimità o meno dello svolgimento di tale attività e ci si chiede se le torte delle mamme e delle nonne possano tranquillamente essere vendute fuori dalla Chiesa o consumate durante le feste organizzate in oratorio.
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