Eppure mi sembra strano perché nei suoi testi non vi è alcun sentore di questo, oppure non li so leggere bene?!
Adesso bisogna capire se il Cesarone, come quei commessi dei negozi di moda in centro Milano oppure il più scaltro dei coiffeur, ci stia facendo portando acqua al suo mulino e non solo quella o se al contrario gli sia "venuta" la sindrome da Michel Piccoli nel Vizietto (oddio un precedente c'era)
Gaiamente sabato, 23 maggio 2009 |
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L'outing di Cesare CremoniniIeri sera, intervistato su La 7 da Victoria Cabello, si è finalmente deciso a fare outing l'ex leader della boyband dei Lunapop. Per quanto allusivo, ammiccante e soft Cremonini ha ammesso di "poter essere" gay.Un plauso accorato a Cesare che, in un paese dove l'eterogeneità delle inclinazioni("diversità" è già un termine di per sè ghettizante) e la libera espressione sessuale è ancora tabù! Una nota di demerito, invece, a chi dopo aver campato per decenni sulla provocazione e l'ambiguità, in tarda età si pretende non omosex (Zero); a chi continua a perorare, credendoci forse solo lui, la propria eterosessualità (Ramazzotti); ma anche a chi continua a sorvolare, più per interessi di bottega che per questioni di privacy (Ferro).
Adesso questo è un articolo di Fegiz ben datato, però non capisco una cosa, perché se si è gay non si può esprimere questo anche nei testi? Insomma che senso ha mostrare chiari segni e atteggiamenti effeminati e poi non essere capaci di trasmettere questi sentimenti nelle canzoni se è quello il tuo mestiere? In pratica non fingi quando vai sul palco, ma lo fai quando crei una tua opera da vendere...?
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