martedì 28 ottobre 2014

Twitter-I malati di Followers: Come scovare e liberarsi degli user sees e dei fakeboat definitivamente

Ci sono vari modi di guadagnare visibilità su Twitter. Alcuni sono del tutto leciti, come il condividere contenuti interessanti o stringere rapporti con personaggi rilevanti all'interno del social network cinguettante, altri decisamente meno. In questa seconda categoria, almeno dal mio punto di vista, rientra il ricorrere all'uso di fakebot, ovvero software che fingono di essere utenti e che puntano ad accumulare follower. Tutto questo per dare visibilità a chi ha comprato i loro servizi.
Eh già, perché c'è un vero proprio mercato di fakebot e si sta espandendo a macchia d'olio. Ma i fakebot, per quanto ben fatti, possono comunque essere riconosciuti ed allontanati. Vediamo insieme alcuni tool online per smascherarli e quindi "levarseli di torno".

Ci sono i fakeboat:
“Un fakeBot è un account automatico che si spaccia per una persona normale”

… e gli utenti user sees

Dare una definizione di utenti fake non è altrettanto semplice. In primis perché sono io a chiamarli così. Non esiste, che io sappia, una definizione formale per la tipologia di utenti che intendo descrivere.
In generale, considero utenti fake tutti quegli utenti con un elevato numero di follower che non generano interazioni su Twitter, ma che si limitano a twittare o, al massimo, a retwittare ciò che gli fa comodo.
Il loro comportamento è più che sgamabile, in quanto condividono solo contenuti da loro prodotti o che, in alternativa, li riguardano specificatamente. Dunque non stellinano i tweet di altri, non rispondono alle domande, non interagiscono con quella che è la community di Twitter. Diciamo dunque che, più che per interagire, utilizzano Twitter come una vetrina per loro stessi o per i prodotti e servizi che offrono. E lì finisce.
Esempi di utenti fake, secondo quella che è la mia visione, possono essere:
  • I profili dei CEO, degli esperti di marketing o dei professionisti del social media di fama internazionale (nel mio caso, occupandomi io di social media, sono la maggior parte);
  • I profili delle star emergenti del mondo della musica, del cinema e della televisione;
  • I profili delle multinazionali o più in generale, delle aziende, di dimensioni medio-grandi.
Tutti profili, insomma, che vengono utilizzati in modo unidirezionale, sfruttando la comunità di Twitter, ma senza mai entrarne veramente a far parte. ( niente di più sbagliato, si può usare un social come meglio si crede basta non dire o fare cose che non ci appartengono spacciandole per proprie...In fondo in una comunità sociale tutti possono dire la loro nel pieno rispetto e condivisione di tutte le idee e visioni)

Io sono uno di quelli che, quando gli arriva il follow, parte con il followback. Ovvero, se mi segui, ti seguo. Che tu sia professionista, azienda, artista o povero Cristo a me non interessa: una possibilità la do a tutti. Se poi però mi rendo conto che dall’altra parte c’è un fakeBot o un utente fake, allora mi faccio girare il culo. ( tu lo fai per avere un pacchetto di seguaci caro...più ne hai, e più sei contento )
In 5 anni di Twitter ho accumulato un bel po’ di following, molti dei quali proprio a causa di questo mio modo di fare. Dopo tutto questo tempo, però, mi sono reso conto che, di ciò che viene pubblicato quotidianamente nella mia tweetlist, mi interessa veramente una minima parte. Ed è esattamente questo mi ha portato a prendere la decisione di stamattina, ovvero fare pulizia. ( e bravo ce ne hai messo di tempo...non hai più voglia di fare l'accumulatore seriale? C@zzi tuoi amico...cancella pure, il problema non sono io, credimi!)

Da dove iniziare?

Per poter far sì che questa mia mano di napalm fosse efficace ed avesse un senso, ho dovuto innanzitutto studiare una strategia e quindi identificare il mio nemico, focalizzandomi su quelle che sono le caratteristiche di fakeBot e utenti fake. ( sicuro che il tuo nemico sia all'esterno? in fondo nessuno ti costringe a cliccare su Follow...o sbaglio? )
Avrei potuto fare la selezione anche a mano, guardando i profili uno ad uno e fidandomi del mio spirito di osservazione, ma, trattandosi di più di 3.000 utenti, ho per ovvie ragioni accantonato questa possibilità.
Andando a scavare nella memoria, ho ripescato due tool che sarebbero potuti tornarmi molto utili: Followerwonk, per gli utenti fake, e Twitter Fake Bot Finder, che ho già nominato, per i fakeBot.

Followerwonk

Followerwonk non nasce propriamente come strumento per dare la caccia agli utenti fake, ma come validissimo analizzatore della propria attività su Twitter.
Grazie ai suoi strumenti di analisi e di elaborazione, infatti, è in grado di darci un quadro piuttosto completo su quelle che sono le nostre relazioni all’interno del social network cinguettante. Followerwonk, infatti, analizza i nostri tweet, i following, i follower e ci dà un quadro generale della situazione, ordinando i dati in modo veramente interessante e indicativo.
Sono andato quindi sul sito e, tenendo a mente le caratteristiche dei miei obiettivi, gli ho fatto analizzare la lista degli utenti che seguo.

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