Ebola la sua strana evoluzione la fa assomigliare più ad un'arma batteriologica usata ad arte
La matematica dell’epidemia di ebola non
può ridursi alla semplice conta delle persone infettate e dei morti (anche se con quasi
5.000 casi e 2.400 morti nei paesi più colpiti è già abbastanza chiaro il
quadro della malattia). Indagare tra i numeri dell’epidemia significa per
esempio capire anche a che tasso si è diffuso e si sta diffondendo il virus,
cercando di estrapolare delle previsioni (come già fatto da alcuni
esperti).
Stavolta a tracciare il quadro di ebola in termini numerici sono due
ricercatori, che su Eurosurveillance.In
sostanza se questo numero è inferiore a 1 l’epidemia si arresterà, se maggiore
tenderà ad espandersi.
I due ricercatori firmatari hanno calcolato che per un dato
istante di tempo il numero riproduttivo in Guinea, Liberia e Sierra Leone di ebola
è stato oscillante: a volte è stato 1 altre prossimo a 2 (ma sempre maggiore di
1 fino alla fine di agosto). E in effetti da quando è scoppiata, l’epidemia è
cresciuta, diventando la peggiore di ebola che la storia ricordi. Però una
cosa non mi torna ma l’Ebola non era stata debellata??!!!
Numero dei casi noti e dei decessi
durante l'epidemia di Zaïre ebolavirus tra il 1976 e il 2003. Questo ceppo
virale ha il tasso più elevato di mortalità: oltre il 90%, con una media
approssimativa dell'83% in 27 anni. Gli indici di mortalità erano dell'88% nel
1976, 100% nel 1977, 59% nel 1994, 81% nel 1995, 73% nel 1996, 80% nel
2001-2002 e 90% nel 2003.
La prima
epidemia è avvenuta il 26 agosto, 1976, a Yambuku,
una città a nord dello Zaire. Il primo caso registrato fu un insegnante di 44
anni, Mabalo Lokela, che era di ritorno da un viaggio nel nord dello stato. La
sua febbre era altissima e gli fu inizialmente diagnosticata la malaria, quindi gli fu somministrato del chinino. Lokela si recava in ospedale ogni
giorno; una settimana dopo i suoi sintomi comprendevano vomito incontrollabile,
feci diarroiche miste a sangue, cefalea, vertigini,
problemi respiratori. Più tardi cominciò a sanguinare dal naso, dalla bocca e
dall'ano. Lokela morì l'8 settembre del 1976, circa 14 giorni dopo la comparsa
dei sintomi. Successivamente, numerosi pazienti mostrarono sintomi analoghi
come febbre, cefalea, dolori muscolo-scheletrici, stanchezza, nausea e
vertigini fino a mostrare i sintomi finali del primo paziente colpito.
Inizialmente si pensò che la diffusione virale fosse dovuta all'uso ripetuto
degli aghi non sterili utilizzati per Lokela. Successivamente si pensò anche
allo scarso rispetto dei protocolli di sicurezza nell'assistenza dei pazienti
colpiti da malattie infettive e ai riti funebri tradizionali che prevedono,
prima della sepoltura, il lavaggio del tratto gastrointestinale. Due infermiere
che lavoravano a Yambuku morirono nella medesima epidemia.[20]
Tale variante del virus sembra quella che ha scatenato nella primavera 2014 la
nuova epidemia in Guinea[21]).
L’andamento
dei casi e delle morti di Ebola è quantomeno anomalo.
Nel 1976 290
morti, nel ’77 uno solo.
Poi si salta
al 1994 con 29 morti, poi il 1995 250 morti, nel 1996 appena 68.
Di nuovo un
salto lustrale per arrivare al 2001-2002 con 97 morti, e subito dopo nel 2003
con 128
Poi un
doppio salto lustrale per arrivare la 2014 in cui l’epidemia sembra voler
recuperare tutto il tempo perso, come se il ceppo virale fosse stato
rafforzato, ed infatti i numeri di morti aumentano in un modo esponenziale per
arrivare a 2400…
E’
davvero strana l’evoluzione di questa malattia, non trovate che ci sia qualcosa
di un po’ troppo artefatto nel suo andamento? Può riguardare od eventualmente
essere in qualche modo correlato alla massa di immigrati che ogni giorno cerca
di raggiungere i lidi dorati dell’occidente?
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