lunedì 15 settembre 2014

Ebola la sua strana evoluzione la fa assomigliare più ad un'arma batteriologica usata ad arte


La matematica dell’epidemia di ebola non può ridursi alla semplice conta delle persone infettate e dei morti (anche se con quasi 5.000 casi e 2.400 morti nei paesi più colpiti è già abbastanza chiaro il quadro della malattia). Indagare tra i numeri dell’epidemia significa per esempio capire anche a che tasso si è diffuso e si sta diffondendo il virus, cercando di estrapolare delle previsioni (come già fatto da alcuni esperti).

Stavolta a tracciare il quadro di ebola in termini numerici sono due ricercatori, che su Eurosurveillance.In sostanza se questo numero è inferiore a 1 l’epidemia si arresterà, se maggiore tenderà ad espandersi.

I due ricercatori firmatari hanno calcolato che per un dato istante di tempo il numero riproduttivo in Guinea, Liberia e Sierra Leone di ebola è stato oscillante: a volte è stato 1 altre prossimo a 2 (ma sempre maggiore di 1 fino alla fine di agosto). E in effetti da quando è scoppiata, l’epidemia è cresciuta, diventando la peggiore di ebola che la storia ricordi. Però una cosa non mi torna ma l’Ebola non era stata debellata??!!!


Numero dei casi noti e dei decessi durante l'epidemia di Zaïre ebolavirus tra il 1976 e il 2003. Questo ceppo virale ha il tasso più elevato di mortalità: oltre il 90%, con una media approssimativa dell'83% in 27 anni. Gli indici di mortalità erano dell'88% nel 1976, 100% nel 1977, 59% nel 1994, 81% nel 1995, 73% nel 1996, 80% nel 2001-2002 e 90% nel 2003.

La prima epidemia è avvenuta il 26 agosto, 1976, a Yambuku, una città a nord dello Zaire. Il primo caso registrato fu un insegnante di 44 anni, Mabalo Lokela, che era di ritorno da un viaggio nel nord dello stato. La sua febbre era altissima e gli fu inizialmente diagnosticata la malaria, quindi gli fu somministrato del chinino. Lokela si recava in ospedale ogni giorno; una settimana dopo i suoi sintomi comprendevano vomito incontrollabile, feci diarroiche miste a sangue, cefalea, vertigini, problemi respiratori. Più tardi cominciò a sanguinare dal naso, dalla bocca e dall'ano. Lokela morì l'8 settembre del 1976, circa 14 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Successivamente, numerosi pazienti mostrarono sintomi analoghi come febbre, cefalea, dolori muscolo-scheletrici, stanchezza, nausea e vertigini fino a mostrare i sintomi finali del primo paziente colpito. Inizialmente si pensò che la diffusione virale fosse dovuta all'uso ripetuto degli aghi non sterili utilizzati per Lokela. Successivamente si pensò anche allo scarso rispetto dei protocolli di sicurezza nell'assistenza dei pazienti colpiti da malattie infettive e ai riti funebri tradizionali che prevedono, prima della sepoltura, il lavaggio del tratto gastrointestinale. Due infermiere che lavoravano a Yambuku morirono nella medesima epidemia.[20] Tale variante del virus sembra quella che ha scatenato nella primavera 2014 la nuova epidemia in Guinea[21]).

L’andamento dei casi e delle morti di Ebola è quantomeno anomalo.

Nel 1976 290 morti, nel ’77 uno solo.

Poi si salta al 1994 con 29 morti, poi il 1995 250 morti, nel 1996 appena 68.

Di nuovo un salto lustrale per arrivare al 2001-2002 con 97 morti, e subito dopo nel 2003 con 128

Poi un doppio salto lustrale per arrivare la 2014 in cui l’epidemia sembra voler recuperare tutto il tempo perso, come se il ceppo virale fosse stato rafforzato, ed infatti i numeri di morti aumentano in un modo esponenziale per arrivare a 2400…

E’ davvero strana l’evoluzione di questa malattia, non trovate che ci sia qualcosa di un po’ troppo artefatto nel suo andamento? Può riguardare od eventualmente essere in qualche modo correlato alla massa di immigrati che ogni giorno cerca di raggiungere i lidi dorati dell’occidente?

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