|
Il paradosso del gatto di Schrödinger illustrato con il gatto in sovrapposizione tra gli stati "vivo" e "morto". Secondo l'interpretazione di Copenhagen il gatto è allo stesso tempo sia vivo sia morto, la realtà di un gatto vivo o morto si determina solo nel momento in cui il gatto stesso viene osservato |
In questi giorni ho sentito parlare di "realtà emergenti" mi viene un prurito dietro la schiena, sai
quei pruriti che non riesci a soddisfare perchè non ti arriva il braccio?
Giacchè ne parli però io non mi tiro indietro perché non conosco l’argomento ma
ne sono incuriosito e cercherò di esaminarlo. In altri lidi è già venuto fuori
il discorso della realtà emergente quando si parlava di coscienza, ed in
effetti sono molti quelli che ne fanno uso per darne una spiegazione che non
sia "riduzionistica". Chiaramente non mi soffermo su altre questioni
che non c'entrano con l'argomento, e cercherò di dibattere su questa.
Potremmo dire che il macrocosmo è una realtà emergente del microcosmo. Ma
cosa vuol dire?
Io prenderei sempre la prospettiva che fin qui ho esaminato riguardante
"l'informazione". In effetti se ho un insieme di lettere dell'alfabeto caoticamente
disposte in un libro, il libro stesso non avrà senso.
Perchè acquisisca senso le lettere devono formare parole, le parole devono
formare frasi, le frasi devono avere un significato, il libro deve poi
possedere un senso compiuto (non tutti i libri però sono categoricamente
disposti con un senso compiuto) – qui il disegno è più complesso, chi li dispone?.
Quanti libri esistono e quanti ne possono esistere? Non ne ho
idea, ammettiamo che non vi siano limiti, possiamo dire perciò che potremmo
avere un illimitato numero di realtà emergenti da un numero finito di lettere –
ma le lettere anche se disposte male rimangono sempre le stesse, pur cambiando libro(
il fenomeno dei dejavù).
|
Secondo l'interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica, nel paradosso del gatto di Schrödinger quando si apre la scatola si creano due mondi paralleli, uno in cui il gatto è vivo e un altro in cui il gatto è morto |
Ma cos'è una realtà emergente? Sembra essere un nuovo canale informativo non
legato alla base da cui è formato.
E' necessario a questo punto dover introdurre, secondo me, il concetto di
entropia. L'entropia dell'universo tende a crescere nel tempo. Seguo l'esempio
del libro perchè lo ritengo piu semplice: se ho un libro ben formato e volessi
usarlo per capire come si evolve l'universo dovrei prendere il libro (un titolo
qualsiasi) ed incominciare a staccare le pagine ad una ad una e buttarle giu
dalla finestra. Questa operazione non fa che accrescere l'entropia; quando avrò
finito di staccare tutte le pagine, se mi riprendessi dalla pazzia, dovrei
andare a cercarle tutte e riporle nella stessa disposizione dell'inizio. Siccome
vi è solo una posizione "giusta" in cui disporre le pagine di quel
libro dirò che le "probabilità" di rimetterle assieme diventano man
mano sempre piu scarse. A bassa entropia l'ordine è massimo,ed è naturale
credere quindi che l'universo proceda verso l'aumento dell'entropia, poichè le
probabilità di ridisporre l'ordine iniziale diminuisce sempre piu. Ne consegue,
seguendo questo ragionamento, possibile di miglioramento o di confutazione, che
una realtà emergente è il frutto di una bassa entropia. Vuol dire quindi che in
una realtà emergente devo avere una informazione molto ordinata e esiste solo
una combinazione possibile per ordinarla – Per cui è l’inizio del nostro libro che a poco a poco
subisce modifiche?
E da dove deriva quindi questa bassa entropia del macrocosmo rispetto al
microcosmo? Da dove si
forma il libro?