venerdì 24 febbraio 2017

WILLIAM HILL QUANDO VINCI NON TI PAGA PER PROBLEMI TECNICI... e passano intere settimane




Ecco un dialogo che denuncia per l'ennesima volta l'operatore di betting William Hill come uno tra i peggiori pagatori di scommesse online:

 Christian: Grazie per aver contattato l'assistenza di William Hill! Mi chiamo Christian. Come posso aiutarLa?  RAFFAELE: BUONGIORNO   Christian: La ringrazio.  Christian: Mi dica.  RAFFAELE: e' IL SESTO SOLLECITO CHE FACCIO RELATIVO AL MANCATO PAGAMENTO DI UNA SCOMMESSA DEL 13 FEBBRAIO U.S.  RAFFAELE: IL RIFERIMENTO E' O/12334467/00..... Christian: La ringrazio.  Christian: Risulta che abbia delle difficoltà tecniche .  RAFFAELE: CIOE'  Christian: E non riesco manualmente a pagarla.  Christian: Le chiedo gentilmente di attendere.  RAFFAELE: COSA VUOL DIRE  Christian: Che i tempi di attesa posso essere può lunghi.  Christian: La capisco pienamente il Suo fastidio.  RAFFAELE: SI QUESTO L'HO VISTO DATO CHE SONO PASSATI 11 GIORNI Christian: Stiamo facendo il possibile per risolvere queste difficoltà.  RAFFAELE: VOLEVO CAPIRNE IL MOTIVO  RAFFAELE: CHE PROBLEMI TECNICI  Christian: Appena possibile la Sua vincità sarà erogata.  Christian: Sinceramente non saprei.  Christian: Si tratto di un problema tecnico.  Christian: Non hanno data maggiori informazioni.  RAFFAELE: SI MA COSA VUOL DIRE PROBLEMA TECNICO  Christian: Per quanto riguarda i sistema.  RAFFAELE: OK NON HA NIENTE IN CONTRARIO SE RIPORTO QUESTA STESSA DISCUSSIONE IN BLOG COSI' PER PROMUOVERE IL SITO DI WILLIAM HILL ANCHE OLTRE MARTE  Christian: Da quello che ho potuto verificare il prima possibile sarà erogata la Sua vincita.  Christian: Può essere anche oggi in giornata.  RAFFAELE: SI SI MA E' CORRETTO CHE ANCHE ALTRI SAPPIANO IL VOSTRO MODO DI GESTIRE I PAGAMENTI, DATO CHE NON E' LA PRIMA VOLTA CHE MI CAPITA UNA SITUAZIONE DEL GENERE CON VOI  RAFFAELE: E OLTRE AL FASTIDIO ED AL TEMPO DI ATTESA NON HO RICEVUTO NULLA, NON PENSO SIA CORRETTO  Christian: Certe volte accede mi spiace che le accaduto a Lei.  RAFFAELE: SIETE DEI CATTIVI PAGATORI E DOVREBBERO SAPERLO ANCHE GLI ALTRI  RAFFAELE: SICURAMENTE SARA' ACCADUTO ANCHE AD ALTRI  Christian: Adesso non saprei.  Christian: Ma sicuramente anche ad altri giocatori può essere accaduto.  RAFFAELE: MA POI SI PUO' COMPRENDERE UN GIORNO MASSIMO DUE MA INTERE SETTIMANE E' DA DENUNCIA  RAFFAELE: LA SALUTO NON VI E' ALTRO DA AGGIUNGERE, E' VERGOGNOSO 

Adesso che si può aggiungere alla discussione, forse una battuta riprendendo lo slogan promozionale di William Hill, dove fa vedere un astronauta su Marte che trova uno smartphone in mezzo alla sabbia e gioca online su WH: "dovunque ti trovi puoi giocare, ma se vinci, con william hill dovrai aspettare!"


nuovo capitolo:
 Asia: Grazie per aver contattato l'assistenza di William Hill! Mi chiamo Asia. Come posso aiutarLa?  RAFFAELE : salve  RAFFAELE : non mi è stata pagata una scommessa  RAFFAELE: il riferimento  RAFFAELE : è O/12334467/000..... Asia: Perfetto, controllo.  Asia:
Posso lasciarLa in attesa per 3 -5 minuti, mentre controllo per cortesia?

 RAFFAELE: si  Asia: Grazie, è un sistema.  Asia: E' inoltrato al diaprtimento sport per la verifica e chiusura.  Asia:

Posso esserLe d’aiuto in altro?

 RAFFAELE: si  RAFFAELE: vorrei sapere per quando  Asia: E' inoltrata.  RAFFAELE: si lo so da 12 giorni  Asia: Siccome è un altro dipartimento non posso precisare il tempo.  RAFFAELE: vorrei sapere quando verra' chiusa  RAFFAELE: ahh ecco e di che dipartimento si tratta  Asia: Del dipartimento dei quotisti.  RAFFAELE : ahh ecco e non è possibile sapere direttamente da loro senza il vostro tramite?  Asia: Le spiego, non è possibile.  Asia: Ho fatto sollecito.  RAFFAELE: quindi potrebbe passare anche un mese od un anno prima di vedermi pagata la vincita?  Asia: No, al momento stanno cercando di risolvere.  Asia: Chiedo scusa del tempo.  RAFFAELE: si grazie  RAFFAELE: saluti 
02/03/2017 ennesima puntata:
 Thomas: Grazie per aver contattato l'assistenza di William Hill! Mi chiamo Thomas. Come posso aiutarLa?  RAFFAELE : giorno  Thomas: Salve.  RAFFAELE: si non mi è ancora stata pagata una scommessa del 13 febbraio  RAFFAELE: O/12334467/000 Thomas: La aiuto con piacere. Posso lasciarLa in attesa per 3-5 minuti, per cortesia?  RAFFAELE: si  Thomas: Grazie, controllo subito per Lei.  Thomas: Grazie dell'attesa, ho appena parlato con il dipartimento sportivo.  Thomas: Il Suo caso e'' inoltrato con massima priorita.  Thomas: Rcevera' la nostra risposta tramite email.  RAFFAELE: caspita  RAFFAELE: grazie pe l'interessamento e l'attenzione allora  Thomas: Grazie a Lei per la Sua pazienza.  RAFFAELE: senza la priorità in genere quali sono i tempi di erogazione per una vincita?  Thomas: Circa 2-3 ore, pero' mi hanno detto che si tratta di un errore tecnico.  Thomas: Co scusiamo tanto per il ritardo  RAFFAELE: ahh ecco quindi è una priorità inversa in questo caso, si può arrivare ai 2-3 mesi di attesa?  Thomas: No, non si preoccupi, speriamo che oggi oppure domani verra' risolto tutto  RAFFAELE: va bè un'altra pagina per il mio blog, sto riportando tutte le conversazioni perchè direi che sono altamente paradossali, non trova?  RAFFAELE: sai che è già la decima volta che sento questa risposta  Thomas: Capisco il Suo punto di vista Raffaele.  Thomas: Le assicuro, che mi occupero' personalmente del Suo caso.  RAFFAELE: la saluto 

lunedì 13 febbraio 2017

Ho capito cosa irrita il colon...il caffè in capsula - What else?

Ora è chiaro, tutto è chiaro dentro me ... sembra lo stralcio di una canzone ed invece è dovuto semplicemente al fatto che non bevo più caffè in capsula, o perlomeno sporadiche volte alla settimana, in fondo è una dipendenza che va avanti da decenni ...
Ebbene dopo svariate e opportune verifiche l'ho capito con l'avvento in ufficio della macchina del caffè per capsule --- da quel momento ogni mattina si traduceva in successivi spasmi e la cosiddetta "sindrome da colon irritabile" ...
Da un paio di settimane ho smesso e sinceramente è tutta un'altra storia ...

Il caffè in capsule fa male: ecco i risultati dello studio italiano

Ecco gli effetti negativi del caffè in capsule secondo i ricercatori dell'Università di Padova


Secondo quanto spiegato all’AdnKronos da Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus, “Abbiamo visto che quello in cialde o in capsule di plastica o alluminio è un potenziale veicolo di interferenti endocrini”.
“Gli ftalati – ha spiegato Foresta – sono agenti chimici aggiunti alle materie plastiche per aumentarne la flessibilità. Sono ovunque, ma non ce ne accorgiamo. E svolgono un’azione simil-estrogenica nel nostro organismo. Secondo recenti ipotesi, aumenterebbero l’incidenza di patologie andrologiche osservata negli ultimi venti anni. In diverse specie animali gli ftalati modificano il funzionamento del sistema riproduttivo e sono ritenuti anche per l’uomo tra quei contaminanti che possono agire negativamente sulla fertilità”.
Dallo studio condotto da Foresta in collaborazione con il Cnr per valutare il contenuto di ftalati nel caffè è emerso che  “tutti i prodotti testati, dalle capsule in alluminio a quelle in plastica e materiale biodegradabile, si sono rivelate capaci di rilasciare gli ftalati nel caffè“. Proprio quelli potenzialmente dannosi. Non vogliamo demonizzare nulla – precisa Foresta – anche perché le concentrazioni riscontrate sono nell’ambito dei range consentiti. Ma dev’essere considerato che, anche attraverso questa contaminazione, si contribuisce al raggiungimento dei valori soglia segnalati come nocivi dalle autorità sanitarie nazionali ed internazionali”.
La ricerca dovrebbe porre “importanti interrogativi sui criteri indicati per valutare il valore soglia quando non è ancora nota la reale diffusione di queste sostanze che nei singoli casi rientrano nel range, ma è difficile comprendere la globalità dell’assunzione”.
Noi siamo, di fatto, la somma di queste esposizioni – ha concluso – Quindi sarebbe importante cercare di capire se, nell’arco della giornata, si superano i limiti dell’assunzione, quantificando i valori medi di esposizione. Una ricerca che aiuterebbe anche a decidere in che modo eventualmente limitare l’esposizione”.


Fidatevi, o tornate alla moka oppure un semplice caffè d'orzo 





venerdì 6 gennaio 2017

Trend 2017 uomo - Piumino sopra a cappotto con gilet

Sotto l'aspetto etico lo definirei un uomo dotato di un'onestà feroce, non so se ha un bel suono ma poco importa.E per l'onestà così ostinata così contraria all'andazzo comune in questo paese inginocchiato dinanzi alla tradizione del perbenismo e del qualunquismo affine, risulterà sempre fuori dallo schema, dal sistema e di conseguenza meno vincolato 


Impossibile fare senza

domenica 1 gennaio 2017

La storia di Floc

Floc era un cane di quattro anni che viveva in una bellissima famiglia alla periferia di un piccolo paese di campagna. C’era gioia nel suo cuore e pensava che tutti i suoi simili vivessero così.
Poi un giorno, mentre giocava da solo in giardino, un umano dai modi gentili lo attrasse verso la cancellata e, un po’ a forza, un po’ con voce suadente, lo spinse al di fuori, per una più grande, ma brevissima libertà. Lo fece salire su una vecchia utilitaria e lo portò a spasso per un po’. Furono giorni strani, nei quali cambiò spesso di posto finché non arrivò in una grande cascina, dove fu accolto da un uomo dalla pelle bruciata dal sole dei campi che lo prese in consegna dall’altro umano dicendogli:” I ragazzi volevano un cane, ma questo è un po’ piccolo e da guardia non so se va bene. Non posso darti più di diecimila lire…”. I due si accordarono con una stretta di mano e Floc si trovò senza famiglia, ma con quattro padroni, due adulti e due ragazzi.
Ora che finalmente non era più sballottato di qua e di là cercò di orientarsi: sentì il profumo del fiume, ma gli altri odori della campagna erano diversi e, nonostante fosse stagione, non sentiva l’odore del riso. Si chiese il perché di quel cambiamento, sembrandogli impossibile che la sua famiglia fosse lontana e lo lasciasse a una nuova vita.
Dovette imparare la falsa libertà della lunga catena, cui era esonerato solo quando i figli dei suoi padroni lo facevano giocare insieme a loro nei pomeriggi di sole; finché crebbero e i pomeriggi divennero solo dei frammenti di giorni di festa, e non tutti… Imparò a respirare il cemento polveroso della vecchia aia, il suo nuovo giardino, senza profumi e senza colori. Imparò a convivere con pulci e zecche, periodicamente liberato da qualche bagno stagionale che non poteva certo rendere lucente il suo bellissimo pelo come le mille premure e le attenzioni della sua vecchia famiglia. Imparò a sognare di entrare in quella casa di umani per salire sul divano e accoccolarsi vicino a quello di loro che gli allungava una dolce carezza. Si ricordava spesso che nessuno lo accarezzava più con lo stesso trasporto del suo bambino e gli mancava proprio quella mano che, di notte, scendeva dal letto e lo trovava che dormiva in serenità nella loro cameretta. Anche il cibo era pessimo, i peggiori avanzi degli umani, che, a guardare come spesso la ciotola era semivuota, dovevano avere sempre molta fame, tranne per il pane raffermo che elargivano con molta generosità. In fondo i suoi nuovi padroni non erano cattivi, era lui che non era che un cane.
Ma lui era buono e sopportò tutto perché sapeva che quelle prove sarebbero finite.

Dopo che Floc fu scomparso, il bambino e i suoi genitori lo cercarono per giorni, prima che la rassegnazione sbiadisse ogni ipotesi e ogni speranza. Il bambino però non si dava pace e la tristezza era la sua nuova compagna di giochi. Tutti tentavano di consolarlo in mille modi diversi e in quel periodo lui imparò a leggere fra le parole la vera sensibilità di chi gli parlava. Scoprì una grande sensibilità d’animo in estranei mentre gli fece male trovare aridità nel cuore di chi gli era più vicino. In particolare non dimenticò mai zia Carlotta e il suo trattarlo da ometto, quel giorno che lo scoprì che pregava Dio di far tornare il suo Floc. Gli disse che “un cane è un cane, non è un cristiano; non dobbiamo soffrire troppo per lui perché altrimenti non impareremo ad amare i nostri simili”. Gli spiegò che Dio non aveva tempo di occuparsi di un cane perché nel mondo ci sono tanti uomini che soffrono. E poi “i cani non hanno un’anima”. Se quello era il problema, il dolore del bambino elaborò una strategia geniale e propose a Dio un baratto: gli avrebbe dato una parte della sua anima pur di poterlo accarezzare ancora, se non fra breve, almeno in un’altra vita, per sempre.
Sicuramente memore dei suoi studi classici, la zia gli stroncò subito ogni speranza, dicendogli che Dio non poteva accettare quel baratto, che l’anima si poteva vendere solo al diavolo e che l’unico risultato possibile era finire nelle fiamme dell’inferno. Da allora non sopportò più il profumo della vecchia zia, il suo tono di voce, la sua immagine incerta; probabilmente per la prima volta conobbe l’odio e fu contento quando, qualche anno dopo, gli dissero che era morta.
Per dodici anni, ogni giorno Floc aveva sperato che il bambino lo venisse a riprendere. Perché sapeva che sarebbe successo, tanto il loro amore era grande. E aveva sopportato tutto perché tutto impallidiva nella speranza che il suo bambino sarebbe tornato a riportarlo nel vecchio giardino per giocare a palla. Ma quel caldissimo giorno d’estate si sentiva freddo, senza più energie e gli chiese scusa perché non riusciva più a sperare, tanto si sentiva stanco. Se qualcuno pensa che un cane non possa sentirsi in colpa, dovrebbe provare quello che il cuore di Floc sentiva mentre abbandonava la speranza di un ricongiungimento impossibile. E senza più speranze, chiuse gli occhi.
La vecchia padrona se ne accorse solo qualche ora dopo, mentre stendeva i panni a pochi passi dalla cuccia. Quando il marito rientrò, lo apostrofò con la solita voce impregnata della noia di chi ha non ha avuto la vita che sognava: “Aldo, il cane è morto. Devi portarlo al fiume prima di sera, altrimenti puzza”.
Il marito eseguì diligentemente e un paio d’ore dopo il corpo di Floc scivolò nelle acque del suo grande fiume, ritrovando dopo tanti anni la libertà che i suoi occhi avevano invidiato agli uccelli che passavano alti nel cielo.

sabato 31 dicembre 2016

Premier League - I BOT di Fine Anno




31 Dec 2016 - Burnley - Sunderland - Risultato Esatto 26 Esiti Live
Pareggio 1-1

 31 Dec 2016 - Burnley - Sunderland - Under/Over 2.5 Goal Live
Over 2.5

 31 Dec 2016 - Leicester - West Ham - 1° Tempo/Finale Live
Leicester/Pareggio

 31 Dec 2016 - Southampton - WBA - 1° Goal Live
Southhampton

 31 Dec 2016 - Chelsea - Stoke City - 1° Tempo/Finale Live
Stoke City/Chelsea

 31 Dec 2016 - Swansea - Bournemouth - Esito Finale Live
Bournemouth

 31 Dec 2016 - Swansea - Bournemouth - Under/Over 3.5 Goal Live
Over 3.5


 Puntata : €0.80(€0.05 x 16)

lunedì 26 dicembre 2016

Tutta la mia adolescenza musicale non esiste più



Michael Joseph Jackson (Gary29 agosto 1958 – Los Angeles25 giugno 2009[2]) è stato un cantautoreballerino e produttore discografico statunitense. Conosciuto con l'appellativo di The King of Pop ("il Re del Pop")[3] e spesso indicato come MJThe Moonwalker[4] o The Gloved One[5], è entrato nel Guinness dei Primati per essere l'artista con il maggior successo commerciale di tutti i tempi.[6] Nel 1963, all'età di soli cinque anni, iniziò la sua carriera come leader del gruppo di famiglia.

Georgios Kyriacos Panayiotou, in arte George Michael (Londra25 giugno 1963 – Goring-on-Thames25 dicembre 2016[1]), è stato un cantante britannico di musica popsoul e rhythm and blues.

Prince Rogers Nelson, noto con il nome d'arte di Prince (Minneapolis7 giugno 1958 – Chanhassen21 aprile 2016[3]), è stato uncantautorepolistrumentistacompositoreproduttore discograficoballerinomusicistaarrangiatoreparoliereattoreregista,sceneggiatoreshowman ed imprenditore statunitense, popolare soprattutto negli anni ottanta e novanta.

Adesso, ditemi, davvero ... non ci leggete nessuna  analogia ... guardate le date 

giovedì 8 dicembre 2016

Trend 2017 - Colletto abbottonato su maglietta neutra

"eravamo davvero felici con poco ... non aveva importanza né come né il luogo..."
Nuova moda 2017 - non è possibile fare senza