lunedì 9 giugno 2025

Ma che belli sti Francesi ... l'esempio del frustrato che TIFA CONTRO - Grazie Jannik, sempre e comunque, sei un esempio per TUTTI

SEI STUPENDO


Il Roland Garros ha offerto uno spettacolo di tennis eccezionale, ma purtroppo il comportamento del pubblico francese ha lasciato l'amaro in bocca. Non hanno semplicemente tifato per Alcaraz; hanno riversato su Sinner un'ondata di astio che ha ricordato le manifestazioni più becere di razzismo. La loro condotta è stata indecente, irritante, maleducata, come se si fosse giocato un'ostile partita di Coppa Davis a Maceió contro il Brasile, dove l'avversario è visto come un nemico da annientare, non un atleta da sfidare.

Nel quinto set, l'apice del cattivo gusto è stato raggiunto quando hanno esultato per un doppio fallo di Sinner. Un'esultanza che ha rivelato un'anima meschina, simile a chi gioisce delle disgrazie altrui solo per un pregiudizio, non per sportività. Ma non è finita qui: sul 5-4 per Alcaraz nel set decisivo, mentre Sinner si preparava a servire per il match, l'organizzazione ha pensato bene di far partire "We Are The Champions" dei Queen. Un gesto sfacciato, quasi a voler seppellire l'avversario sotto una valanga di irriverenza, come un bullo che deride la sua vittima prima ancora che la battaglia sia finita.

Avrebbe dovuto essere un momento di silenzio rispettoso, invece è stato un atto di arroganza. Avremmo desiderato vederli ammutoliti: i frustrati francesi, che si sono rivelati tifosi come un covo di serpi pronte a mordere; Spike Lee, che mimava le palle corte con l'acredine di un invasore; quell'altro con la barba lunga, la cui identità è irrilevante di fronte alla sua palese maleducazione; e persino Barbara Rossi, che commentava con la sciarpa di Alcaraz al collo, dimenticando il suo ruolo imparziale, come una complice in un crimine di odio.

Non è successo, pazienza. Ci accontentiamo di avere un grande campione, anzi un gran Signore che, interrogato sul razzismo di sti sfigati del pubblico dei  francesi, che hanno come capo del governo un "babbeo" come Macron bacchettato  e mantenuto dalla moglie manco fosse un carlino, non ha pronunciato una sola parola fuori posto. Jannik, sei una delle poche cose buone che l'Italia possa vantare, non solo come sportivo. La tua dignità è un faro di civiltà in mezzo a un mare di inciviltà, come un gigante che si erge al di sopra delle piccolezze umane.


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