domenica 12 maggio 2024

16) ORO NERO

 

Nelle settimane che seguirono Paolo cominciò a sentirsi sempre più insoddisfatto. Nonostante facesse di tutto per non darlo a vedere gli capitava però che un gesto di stizza repentino lo tradisse o che all’improvviso cambiasse umore senza motivo. Era talmente assorto nei suoi pensieri da non essere mai del tutto concentrato in quello che stava facendo.

Aspettava un segno, un messaggio di Mikela, una sua chiamata. Nel biglietto che aveva lasciato alla madre aveva cercato di essere sincero:

 

Probabilmente non ti ricordi di me. Ci siamo conosciuti alla Belle Epoque, al bancone. Tu stavi festeggiando qualcosa, io avrei voluto chiederti di più, e da allora non faccio che pensare a te. Vorrei solo incontrarti una seconda volta e avere la possibilità di presentarmi, e allora tu potrai decidere se hai voglia di conoscermi. Questo è il mio numero: mandami anche solo un messaggio, e se vorrai, potremo incontrarci.

 

Aveva cercato di non apparire disperato, di dimostrare tranquillità e forza di carattere, non voleva certo spaventarla. Eppure, i giorni passavano e lei non si era mai fatta sentire. Carlotta, nel frattempo, era diventata sempre più assillante e bisognosa di conferme e di attenzione.

Quella sera dopo il lavoro l’avrebbe raggiunta in una boutique del centro per la prova dell’abito per la festa. Si avviò verso il luogo dell’appuntamento, un negozio del centro storico che vendeva le migliori firme della moda di lusso. Le vetrine erano decorate con un tripudio di fiori primaverili che incorniciavano abiti da sera tempestati di strass dai colori sgargianti come fucsia, verde acido, giallo neon: niente di più lontano da ciò che lui riteneva essere la vera eleganza.

Carlotta lo aspettava già dentro. Quando lo vide il suo voltò si illuminò e a lui fece tenerezza. Si avvicinò dandole un bacio veloce sulle labbra.

“Eccomi qui, tesoro. Hai già visto qualcosa che ti piace?” la sua voce gli riecheggiò nella testa come una nota stonata. Ma sapeva che questo per lei era importante, era ciò a cui lei si stava dedicando ossessivamente da mesi e in cuor suo aveva deciso di resistere fino a dopo la festa per dirle che tra loro non poteva funzionare. Avrebbe aspettato che lei celebrasse il suo compleanno senza pensieri, questo era il suo regalo per lei. D’altronde, si diceva tra sé e sé, qualche settimana in più o in meno non avrebbe fatto la differenza. Tanto valeva aspettare un po’ e non rovinarle la festa.

“Oh sì, ho un’idea precisa di come dobbiamo vestirci. Dobbiamo essere in armonia con i colori e lo stile della festa, è ovvio!”

“Vestirci? Vuoi dire che hai pensato a un outfit anche per me?” Questa non se l’aspettava.

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