lunedì 30 marzo 2015

Chiara Stoppa - "La vera cura è anche per lo Spirito e non solo per il corpo e vale anche per i tumori"

Chiara Stoppa nasce a Pordenone, ha frequentato la scuola del Piccolo Teatro di Milano, dove si è diplomata nel 2002. Dal 2008 è socia della Compagnia ATIR (Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca), costituita nel 1996 a Milano intorno alla proposta di un teatro popolare di qualità che sappia essere semplice, diretto ed energico, privo di ermetismi e di retorica e capace di offrire uno spunto di riflessione sulla realtà. Ha preso parte a numerosi spettacoli .

Ho letto della sua storia su di un quotidiano e ne sono rimasto colpito anche perchè ha materializzato quello che avevo sempre ipotizzato, qualsiasi patologia ha un'origine spirituale di cui non si tiene mai conto...

Si può, nonostante tutti ti dicano che scoppi di salute, scoprire di avere un tumore ai polmoni a soli ventisei anni? Sì, si può. Nel 2005 Chiara apprende che la stanchezza che non la lascia stare ha una precisa causa; tumore ai polmoni. Al motto: «tu guarirai il giorno che riderai della tua malattia» Chiara decide di reagire e dopo quattro devastanti cicli di chemioterapia, autotrapianto di cellule staminali, radioterapia possibili immaginabili, giunge il verdetto finale che non avrebbe mai voluto sentire; il suo male guarisce nell'85% dei casi, lei rientra nell’altro 15%. L’unica speranza per Chiara è un trapianto, ma a quel punto lo rifiuta e decide di sospendere le cure.

Attenzione quella di Chiara è stata la “sua” scelta, solo una delle possibili scelte, non è nostra intenzione far passare un messaggio per un altro. ( ma in tal caso è la vita stessa che sta passando un messaggio  )
Chiara dice: «Non ho scritto questo testo/libro per andare contro la medicina tradizionale. Quando i medici mi dissero che avevo pochi mesi di vita, iniziai a pensare a cosa dire ai miei amici, alle persone a me care, per un degno saluto. Poi decisi che era meglio alzarsi dal letto, era meglio stare meglio, era meglio vivere...». Show must go on. - era meglio vivere...quanti di noi non lo stanno facendo realmente?! Tra vivere e sopravvivere c'è una gran differenza, tra il fare e il subire quello che viene fatto ...
Dopo un anno, la malattia di Chiara si avvia verso una miracolosa guarigione, se si considera che è qui a raccontarlo o meglio a interpretarlo perché dalla sua esperienza è nato un monologo teatrale pieno di energia e ironia. - la coscienza dell'individuo, il suo desiderio di crescita e lo stimolo nel compiere e nel realizzare qualcosa di positivo per sè e per chi lo ascolta ha reso il tutto più siginificativo onorando l'esistenza stessa del suo stesso senso.

Malato o non malato Il ritratto della salute è e deve essere uno spettacolo che tutti noi dovremmo andare a vedere. Quando? Di seguito alcune date da non perdere assolutamente;
1 marzo Bresso (Milano), 8 marzo quartiere Ortica (Milano), 18 marzo Ragusa, 22 marzo Nardò (Lecce), 25 marzo Bergamo, 4-5 aprile Pisa, 26 aprile Pesaro, 9 maggio Piacenza, 16 maggio Porcia (Pordenone), 29 maggio Scorzé (Treviso), 5 giugno Novara, 8 luglio Pergine (Trento), 29-30-31 luglio Valtellina, 16 ottobre Busto Arsizio (Varese).

Per tutti coloro che non riuscissero a vedere in scena Chiara (un vero peccato) non vi resta che farvi il vostro film, senza di lei, leggendovi il libro Il ritratto della salute (alla faccia del cancro) che vi permetterà, per un paio di ore, di entrare nel suo mondo dimenticandovi della realtà e ridendo, come ci suggerisce Franca Valeri, e magari condividendo “la scelta di Chiara”.

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