lunedì 12 gennaio 2015

Violenta la compagna dopo la lezione di educazione sessuale

Un ragazzo di tredici anni ha stuprato una sua compagna nel cortile della scuola dopo aver seguito in classe una lezione sull’educazione sessuale. Il ragazzo ha affermato che, nonostante il rifiuto della compagna, voleva “provare” quanto gli era appena stato insegnato in classe. Il fatto è accaduto in Galles e la notizia è stata ripresa dalla stampa inglese. Le autorità stanno rivalutando il contenuto di questi corsi scolastici.
Ma non c’è molto da stupirsi, purtroppo, l’educazione sessuale non è certo una lezione sull’affettività ma è asettico corso di “istruzioni per usare sessualmente l’altro”, dove nemmeno viene citata la parola “amore”. Il sesso è trattato come una mera funzione biologica da espletare grazie all’uso del corpo altrui. Tale “educazione”, secondo le indicazioni per la scuola dettate dall‘Organizzazione Mondiale della Sanità, deve essere impartita dagli 0 ai 4 anni, età alla quale bisogna ricevere informazioni sulla «gioia e piacere nel toccare il proprio corpo e sulla masturbazione infantile precoce». Dai 4 ai 6 anni, invece, l’OMS vuole che i bambini siano aiutati ad orientarsi verso l’«amicizia e amore verso persone dello stesso sesso», così come sulle «relazioni con persone dello stesso sesso, le diverse concezioni di famiglia». Dai 6 anni in poi si passa ad insegnare l’uso dei contraccettivi, dei preservativi, informazioni sull’aborto, sul sesso orale fino all’utero in affitto e alla fecondazione artificiale (a 12 anni).

Ecco ad un certo punto bisognerebbe sapere collegare quelli che sono naturali istinti alla psicologia che accompagna gli sviluppi e i mutamenti e trovare il tempo di far coesistere gli studi sul corpo e la sua anatomia con didattica accurata su come poterli vivere in modo semplice e naturale in condivisione con l'altro sesso.
Siamo Corpo e Anima ma soprattutto Spirito