venerdì 14 novembre 2014

Studente romano si suicida per la vergogna il giorno che doveva conseguire la Laurea - non aveva dato nessun esame

Carlo (nome di fantasia, ndr), 28 anni, si era iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma nel 2009 ed avrebbe dovuto laurearsi martedì 11 novembre. Il condizionale è d'obbligo, perché Carlo non arriverà ma alla discussione della tesi: la sera prima, infatti, si è lanciato nel vuoto dal balcone al quarto piano della sua abitazione a Montesacro, Roma, dove viveva con i genitori ed il fratello più piccolo di tre anni. Un gesto apparentemente inspiegabile, soprattutto in considerazione del fatto che familiari ed investigatori non hanno trovato alcun biglietto.

Il ragazzo aveva convinto negli anni genitori, parenti ed amici di aver sostenuto esami ed averli superati con il massimo dei voti: ogni esame, ogni trenta cum laude, veniva prontamente festeggiato in casa, in particolar modo da parte dei genitori, che gestiscono una bottega di generi alimentari nel quartiere Talenti e che, negli anni, hanno pagato rette universitarie, libri e tutto quanto necessario al sostentamento di uno studente universitario. Alla famiglia Carlo aveva inizialmente detto che la discussione della tanto agognata tesi di laurea era prevista per fine ottobre. Poi, però, aveva spostato la data all'11 novembre 2014, ore 15, nell'aula magna della Facoltà.
Piccolo particolare, il ragazzo non aveva mai sostenuto alcun esame, ed aveva truffato in continuazione parenti ed amici...ma la causa di tutto questo resta sconosciuta
Il padre, ancora sconvolto, ha spiegato agli agenti del commissariato Fidene intervenuti sul posto: "Mio figlio non era affatto depresso. Al contrario, proprio oggi avrebbe dovuto sostenere alle 15 la discussione della sua tesi di laurea in Ingegneria". Ed è toccato proprio gli agenti il triste compito di verificare, con una telefonata in Facoltà e sul suo libretto degli esami: tutte le rate (cinque anni di rette universitarie) erano sì state pagate regolarmente, ma mancavano le verbalizzazioni degli esami a cui Carlo non si era mai presentato.
Ma adesso dico io con tutta la vita davanti puoi renderla così vuota solo perché hai paura di confessare una bugia, si certamente in questo caso un'enorme bugia, ma è pur sempre qualcosa di recuperabile...
Tra l'altro non sono sicuramente esenti da colpe i genitori che in tutti questi anni non si sono accorti di nulla

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