Ora, dopo settimane trascorse in isolamento e dopo essere stati trattati con il farmaco sperimentale ZMapp, Writebole e Brantly sono risultati per più giorni consecutivi negativi al virus, e possono finalmente ritornare a casa. Tuttavia, gli stessi medici dell’ospedale hanno dichiarato che non c’è alcuna prova che la guarigione sia avvenuta proprio grazie al farmaco, tanto è vero che un sacerdote spagnolo curato con lo stesso farmaco è deceduto a Madrid.
Ciò che invece non è oggetto di discussione, come hanno chiarito gli stessi medici statunitensi, è che gli equipaggiamenti e gli strumenti di alto livello (e costosi) messi a disposizione dalle strutture sanitarie hanno consentito un fondamentale monitoraggio dello stato dei pazienti. Durante le crisi, ad esempio, sono stati determinanti l’idratazione, la ventilazione e l’uso di farmaci antiemorragici e per mantenere costante la pressione dei pazienti, oltre alle analisi svolte di continuo per misurare le quantità di elettroliti e di fattori coagulanti nel sangue dei malati. Questo sicuramente ha portato forza mentale ai due pazienti, rassiricurandoli e fornendo loro continua energia a cui attingere nei momenti peggiori. A dimostrazione che la medicina e la scienza in generale possono essere un notevole supporto per quella che è la forza spirituale e umana che perviene comunque da dentro.
Mi è venuto in mente un film recentemente proposto da Hollywood "Dallas buyers club" che narra la storia di un malato di hiv che non si lascia trascinare nel buio della disperazione e della rassegnazione ma fa di tutto, compiendo anche azioni illegali, per aiutarsi ed aiutare tanti altri a combattere nella maniera più adeguata, quindi usando sicuramente i medicinali, ma a supporto di un'azione curativa basata sulla volontà di migliorarsi e superare l'ostacolo
Ciò che invece non è oggetto di discussione, come hanno chiarito gli stessi medici statunitensi, è che gli equipaggiamenti e gli strumenti di alto livello (e costosi) messi a disposizione dalle strutture sanitarie hanno consentito un fondamentale monitoraggio dello stato dei pazienti. Durante le crisi, ad esempio, sono stati determinanti l’idratazione, la ventilazione e l’uso di farmaci antiemorragici e per mantenere costante la pressione dei pazienti, oltre alle analisi svolte di continuo per misurare le quantità di elettroliti e di fattori coagulanti nel sangue dei malati. Questo sicuramente ha portato forza mentale ai due pazienti, rassiricurandoli e fornendo loro continua energia a cui attingere nei momenti peggiori. A dimostrazione che la medicina e la scienza in generale possono essere un notevole supporto per quella che è la forza spirituale e umana che perviene comunque da dentro.
Mi è venuto in mente un film recentemente proposto da Hollywood "Dallas buyers club" che narra la storia di un malato di hiv che non si lascia trascinare nel buio della disperazione e della rassegnazione ma fa di tutto, compiendo anche azioni illegali, per aiutarsi ed aiutare tanti altri a combattere nella maniera più adeguata, quindi usando sicuramente i medicinali, ma a supporto di un'azione curativa basata sulla volontà di migliorarsi e superare l'ostacolo
Il Blog
di Elcoche | rafaelcoche
Nessun commento:
Posta un commento