martedì 6 agosto 2013

Tornatore la tua "miglior offerta" è un vero capolavoro

Non ho mai amato il tuo modo di narrare le storie, troppo prolisso, troppo lento...ma con questo film mi hai fatto ricredere totalmente.
Certo ci sono stati passaggi narrativi, un po' troppo semplici, facili da intuire, ma la chiave di lettura era diversa dalla realtà visiva
Virgil era in conflitto interiore, la sua anima troppo incline all'idealizzazione del suo contrapposto di genere, non riusciva a vivere in equilibrio se non nel suo mondo.
Il passaggio fondamentale è stato il momento in cui gli si svela cioè che Claire custodiva, non era solo un volto,bensì un bisogno molto più segreto e profondo,  in quell'esatto istante ogni piccolo e preciso autocontrollo gli viene a mancare e l'anima sfoga liberamente tutto il suo essere usando la materia ( i guanti ) come mezzo e non in quanto fine

La scena finale è tremenda ed è un grande omaggio al capolavoro di Segio Leone, non a caso la musica di Morricone è quasi identica alla scena in cui Noodles non considera il senatore Bailey come il suo vecchio amico Max, pur di non tradire il valore dell'amicizia mentre in questo caso Virgil che si siede al tavolo del ristorante di Praga pur di non tradire la fede nell'amore alla domanda del cameriere " signore pranza da solo?" risponde " No aspetto qualcuno"

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