Nei giorni scorsi leggevo di questa ragazza che per caso, per pagare un mutuo ottenuto con un falso contratto ( insomma i valori si hanno dal principio è chiaro ), s'imbatte in Riccardo Schicchi, che le fa un colloquio per la sua agenzia Diva Futura, una delle prime del settore in Italia, dove come primo approcio le fa vedere i suoi 22 gattini chiedendole di occuparsene ( caspita un colloquio di lavoro fatto come si vede... )
1992: TangentopoLi impazza, l’economia langue, Craxi è in esilio. Una ventenne senza uno straccio di lavoro ma con un mutuo da pagare, mette piede negli uffici di Diva Futura, l’agenzia che sforna icone per maschietti come Cicciolina e Moana Pozzi. Qui conosce il suo nuovo capo, il geniale (a volte demenziale) Riccardo Schicchi e per lui farà di tutto: arginare maniaci telefonici, consolare stelle e stelline, dare quaglie in pasto al suo pitone ( a quale pitone si riferisce ? ) e fargli da ghostwriter. Tutto tranne spogliarsi e finire sul set. Perché come un giorno le dirà lo stesso Schicchi, «è più facile trovare una pornostar che una brava segretaria». Il ricordo di quei nove anni («i più liberi e felici della mia vita») è raccolto in Non dite alla mamma che faccio la segretaria di Debora Attanasio (Sperling & Kupfer), in uscita il 17 maggio, di cui vi anticipiamo due estratti.
La Storta ( dove si trovava l'agenzia ed abitavano le prostitute pardon pornostar ) è uno dei quartieri coi nomi più infelici di Roma, in competizione serrata con Le rughe, borgata Finocchio, via delle Zoccolette, via di Femmina morta, ( l'avranno scelto a casso secondo voi ? ) e un sacco di altra roba che suscita stupore e ilarità in chiunque viva altrove.La ragazza parla quasi con fervente ammirazione di quegli anni in cui lei attenta e razionale osservatrice di un mondo votato unicamente ad uno scòpo, limitato nel suo sviluppo per il semplice fatto di esistere unicamente in virtù di un commercio, racconta di quante cose le sono state insegnate dal maestro Schicchi che aveva l'abitudine di pagare con spiccioli rimediati in giro oppure trovati in tasche di giubbotti i suoi artisti ...
Di quanto abbia compreso il valore aggiunto di Rocco Siffredi, aveva il cazzo che assomigliava alla bomboletta spray Rexona ( formato gigante ovviamente ) e di come lo sapesse far rizzare a comando, ecco questo aspetto l'aveva reso il Maradona del porno ( in coabitazione con John Holmes famoso per lo stesso motivo e la stessa natura )
Ma la cosa che più mi ha colpito di questa intervista, da cui ho tratto il valore delle esperienze che questa ragazza ha fatto nel corso di quei 10 anni, l'ho tratta da un passaggio in cui fa riferimento sempre al pene di Rocco...
"con lui non c'era gara. Il motivo l'ho capito nei nove anni in cui ho lavorato a Diva futura, dove ho incontrato circa 1.000 poveracci alle prese con il loro "coso" durante i provini per aspiranti pornostar fissati il primo giovedì del mese. Di quei mille, soltanto quattro sono riusciti ad avere un'erezione a comando. Ad alcuni stava proprio bene, perchè venivano lì sperando di rimediare chissà che cosa gratis, invece, il più delle volte se andavano via strisciando con la coda tra le gambe" ( con il coso in questo cas(s)o)
Ma adesso dico io...perchè mai un uomo dovrebbe avere il cazzo che si tira tu a comando, non è naturale...e probabilmente quelli che lo hanno fatto, tipo Rocco, avevano usato qualche mezzuccio, si erano preparati in qualche modo...Perchè una donna riesce a godere a comando...e poi che gusto c'è in questo...
Caspita Debora se questo è il tuo grado di esperienza direi che hai buttato 10 anni nel cesso...non ti pare? Perchè non hai scritto anche questo nel libro?
La materia non è, e non sarà mai una forma evolutiva dell'uomo e lo capisce proprio nel momento in cui la finisce, capisce che non ha avuto nulla e nel frattempo ha solo perso tempo
4 commenti:
magari nel frattempo la povera debora si e' presa gli altri 3996! tanta materia!
Mi perdoni l'intromissione, ma poiché il virgolettato che riporta non fa parte del libro, mi può gentilmente riferire da dove è stato raccolto, in modo da far chiedere al mio avvocato una precisazione alla rivista? Non avrà inoltre, nulla in contrarrio se indico questo post anche a Rocco Siffredi, che procedera come meglio crede nei confronti della sua insinuazione (le ricordo che il Viagra e stato inventato molto dopo i fatti narrati nel romanzo). Per quanto riguarda invece la mia foto che vedo pubblicata a mia insaputa, può farmi sapere a chi devo inoltrare la fattura per l'utilizzo? Merci beaucoup.
Sinceramente signorina la foto è pubblica come tutto il resto, il virgolettato si riferiva ad una sua intervista presumo per la rivista Vanity Fair. Io non ho parlato di Viagra, anche perché in quel caso si alzerebbe a tanti a comando, bensì mezzuccio. Ci possono essere tanti mezzucci, anche psicologici e comunque non vi è nulla di fenomenale o di naturale nell'alzare il cazzo a comando
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