lunedì 8 luglio 2013

Una punizione costruttiva per i malati di sesso

Ho letto un articolo sul settimanale Effe in cui si parlava di  un uomo, un certo Fabio, che dopo una vita passata a cercare di adattarsi al suo corpo maschile, ad un certo punto, consigliato pure dalla moglie, dati i suoi continui atteggiamenti ambigui, si reca da un terapeuta.
Qui attraverso un percorso di analisi scopre di essere una donna imprigionata nel corpo di un uomo...
Ma il fatto interessante non è queesto, ormai di storie del
genere se ne sono sentite molte...
Quello che mi ha colpito è quanto detto dopo nel corso dell'intervista da questa Stefania...durante il suo percorso di cambio di sesso, quindi con le cure ormonali apposite, il suo modo d'intendere e di vivere il sesso è cambiato totalmente...

La perdita del testosterone, le ha dato meno aggressività, meno impulsi istintivi, vivendo il sesso in un modo totalmente privo di morbosità e più ricco di sentimento...

Per cui mi chiedevo, perchè non adottarla come punizione formativa, per tutti quegli uomini che continuano a macchiarsi di crimini a sfondo sessuale, come i femminicidi, gli stupri su minori e adulti, le sevizie e quant'altro...

Sembra un ottimo modo per formare degli uomini meno dediti alle violenze, perchè meno inclini a vivere il sesso in modo morboso e perverso e soprattutto si potrebbe fornire alla comunità ed alla società in genere  degli elementi di sicurezza per un mondo futuro umanamente più vivibile

2 commenti:

Diabolique ha detto...

Potrebbe essere senz'altro una proposta interessante.Iniezioni di progesterone quindi! Per persone del genere, però, ci deve essere la consapevolezza di essere "malate" innanzitutto, e di riconoscersi come tali chiedendo l'aiuto di un supporto esterno e qualificato.

elcoche ha detto...

no prima togli loro il difetto che offusca la loro mente, e senza quel tipo di pulsioni avranno di vedere le cose con più lucidità