domenica 14 luglio 2013

"Stiamo lavorando per capire come la sostanza è entrata nel suo corpo" - la notizia del giorno il doping arriva dagli alieni

Non ha fatto proprio una bella fine e parecchio già s'intuiva















Siamo alla parodia...siamo passati da quelli che non sapevano nulla, da quelli che scappavano e non si facevano trovare più o si nascondevano per non dover parlare...
a questi che stanno lavorando per capire come la sostanza sia entrata nel loro corpo...
probabilmente di notte, iniettata da un extraterrestre...
Tra i casi quelli di Asafa Powell, Nesta Carter e Sheron Simpson. A darne notizia è il giornale giamaicano “The Gleaner”, che afferma anche che gli atleti in questione avrebbero potuto ingerire la sostanza proibita a seguito dell’introduzione di nuovi complementi alimentari (o intergratori) nel loro regime durante gli allenamenti.
"Stiamo lavorando con la WADA per capire come la sostanza è entrata nel suo corpo", ha affermato Paul Doyle, agente di Asafa Powell. Più dirette invece le dichiarazioni di Sherone Simpson, medaglia d'argento a Londra 2012 nella 4x100m: "E' un brutto periodo per me: ho ricevuto un avviso che mi diceva che le mie urine del 21 giugno (dopo le finali dei 100m) sono risultate positive a uno stimolante, l'oxilofrina. Sono un atleta e come tale responsabile di qualsiasi cosa entri nel mio corpo. Non introdurrei mai una sostanza illegale nel mio corpo".

L'unica cosa reale in tutto questo è che pare non ci sia mai fine, troppo alti gli interessi, agli atleti conviene e quindi preferiscono barare nell'immediato senza pensare alle conseguenze.
Se non si parte da un principio di lealtà sportiva e non si riducono costi e guadagni penso sia impossibile per qualsiasi organizzazione, wada od un'altra, vincere questa battaglia contro il doping.

Potrebbero  però far pagare agli altleti dopati non solo come risultati sportivi ma anche  materialmente stabilendo delle quote di risarcimento per tutte quelle società sportive che fanno della disciplina ed etica sportiva il proprio credo