martedì 22 aprile 2025

Per la morte del Papa si fermano solo le attività sportive italiane, perché?



In occasione del funerale di Papa Francesco in programma per sabato alle ore 10, tutte le partite di #SerieA sono state sospese. Il Ministro della Protezione Civile Musumeci ha parlato di 'sospensione' di Inter-Roma, Lazio-Parma e Como-Genoa.

Dopo che ieri avevano sospeso tutte le attività sportive, ma solo in Italia...perché?

la domanda non è, perché fermarsi, quello può anche essere comprensibile, parliamo del Papa, simbolo di pace, ma non solo in ITALIA, nel mondo, quindi perché questa difformità di regole e comportamenti

Io non condivido questo, in Italia non siamo diversi solo perché abbiamo il Vaticano, siamo parte di un contesto mondiale che dovrebbe uniformarsi negli intenti e nel rispetto della figura che il Papa rappresenta

venerdì 11 aprile 2025

Troppe cose non quadrano nel delitto di Garlasco

 




Riflettendo sul caso Poggi, sento che qualcosa non mi convince più. Inizialmente ero fermamente convinto della colpevolezza di Stasi, ma una conversazione con il mio capo al lavoro, che esprimeva forti dubbi in merito, e la lettura degli atti processuali, in particolare le dichiarazioni di Sempio, mi hanno portato a riconsiderare la mia posizione.

 

Le situazioni poco chiare che hanno coinvolto Andrea Sempio nell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco riguardano principalmente il suo alibi e il ritrovamento di tracce di DNA. Ecco i punti principali:

  • Alibi contrastante: Sempio presentò uno scontrino di un parcheggio di Vigevano, perfettamente conservato dopo oltre un anno, come prova del suo alibi per la mattina del delitto, sostenendo di non essere a Garlasco. Tuttavia, le celle telefoniche del suo cellulare lo localizzavano proprio a Garlasco quella mattina.
  • Tracce di DNA: Durante le nuove indagini, è emersa la notizia del ritrovamento di DNA compatibile con quello di Sempio sotto le unghie di Chiara Poggi. Questo elemento è considerato dagli inquirenti come un potenziale collegamento di Sempio alla scena del crimine.
  • Intercettazione ambigua: È stata riportata l'esistenza di un'intercettazione telefonica di Sempio in cui pronunciava la frase "Ne abbiamo cannata una", il cui significato non è mai stato chiarito completamente e ha destato sospetti negli investigatori.
  • Dichiarazioni di un "super testimone": Un uomo si è presentato come un "super testimone" dichiarando di avere informazioni sull'omicidio ma di non essere stato ascoltato all'epoca dei fatti. Il contenuto esatto della sua testimonianza, legata alle nuove indagini su Sempio, è al momento riservato.
  • Distanza temporale e distruzione di reperti: Le nuove indagini si svolgono a distanza di molti anni dal delitto, e nel frattempo alcuni reperti originali, tra cui il pigiama indossato da Chiara, sono stati distrutti, rendendo più complesse le analisi.
  • Contestazioni sulla validità del DNA: L'avvocato di Sempio ha contestato la validità delle comparazioni del DNA, sostenendo che i tracciati genetici disponibili risalgano a vecchie analisi e potrebbero non essere idonei per confronti affidabili con il nuovo prelievo di DNA di Sempio.

Le indagini sono attualmente in corso e si attendono gli esiti dell'incidente probatorio disposto dalla Procura di Pavia per fare chiarezza sul ruolo di Andrea Sempio in relazione al delitto.

Inoltre ieri Sempio ha presentato come consulente della difesa dall'ex comandante dei Ris, Sulla sua nomina si è opposta la difesa di Alberto Stasi.  Garofano precisa: "Sono stato accusato di incompatibilità dal momento che quando è accaduto l'omicidio ero a capo del Ris di Parma. I rilievi allora erano stati fatti dai miei collaboratori, non sono mai entrato nella casa di Garlasco".


Ma quello che lascia perplessi è ... come può permettersi Sempio, una figura così di rilievo nella sua difesa? E' il direttore di un centro commerciale, non sicuramente un VIP, quindi? 


martedì 8 aprile 2025

L'astinenza commerciale come arma (a doppio taglio?) contro i dazi USA - Trade Abstinence as a Weapon (Double-Edged?) Against US Tariffs




Ieri riflettevo sul  precedente dialogo con l'AI di Google riguardo ai dazi imposti da Trump e sulle ripercussioni che hanno avuto sull'economia globale. Pur non avendo una formazione tecnica o economica specifica, una considerazione mi è sorta spontanea.

Yesterday, I was reflecting on what I discussed in my dialogue with Google AI regarding Trump's tariffs and their impact on economies worldwide.

Se gli Stati Uniti importano un volume così significativo di beni dall'estero, è logico supporre che ciò risponda a una reale necessità interna, non certo a un'imposizione che li costringa a preferire prodotti stranieri ai propri.

Even though I'm not a technical expert or an economist, I was pondering this: if the USA imports such a large quantity of foreign goods, it's evidently because there's a genuine domestic need. It's not as if they're being forced not to use only their own products.

Partendo da questa premessa, mi sono immaginato uno scenario commerciale alternativo. Invece di imporre dazi, si potrebbe ipotizzare una strategia che lasci il mercato statunitense in una sorta di 'astinenza' di offerta. Ciò si tradurrebbe nel fornire un numero di articoli notevolmente inferiore rispetto alla domanda interna, deviando al contempo una quota maggiore della produzione verso altri mercati internazionali.

In un contesto simile, gli Stati Uniti, per soddisfare la loro elevata domanda interna, si troverebbero inevitabilmente costretti a recuperare quei beni sui mercati esteri. Questa dinamica li porterebbe a doverli acquistare a prezzi potenzialmente più elevati rispetto a quelli di una semplice importazione diretta, subendo di fatto un costo maggiore per sopperire alle proprie esigenze."

Based on this observation, I wondered if, from a trade perspective, it wouldn't be an effective strategy to temporarily leave that market 'dry' by supplying a significantly smaller volume of goods than the demand. At the same time, exports to other countries could be increased. In this scenario, the United States themselves, in order to meet their internal demand, would find themselves forced to retrieve those products from foreign markets, ultimately spending even more than the simple cost of the initial import.