giovedì 6 novembre 2014

Come prevedere se si avrà infarto o ictus osservando il proprio orecchio

A scovare questa tecnica innovativa i ricercatori dell'Università Autonoma e dell'ospedale La Paz di Madrid.

Prevenire un infarto, un ictus e altre gravi conseguenze derivanti da patologie cardiovascolari o da innate caratteristiche del nostro DNA non è ancora possibile. Certo, si può cercare di puntare tutto sulla prevenzione, svolgendo una dieta sana, evitando il più possibile cibi grassi, salati, alcolici, fumo, attività sportive intense e incontrollate, nonché una vita particolarmente stressata e tutto quanto può far male al nostro cuore. Oltre che sottoporsi a graduali visite cardiologiche. Una ricerca però lancia un metodo innovativo per capire se corriamo rischi. A dircelo i ricercatori dell'Università Autonoma e dell'ospedale La Paz di Madrid. Come? Osservando il proprio orecchio.
Già, avete letto bene. Il proprio orecchio. "E come è possibile?!" direte voi. Vediamo come sono arrivati a questa conclusione. La loro ricerca è stata effettuata su trecento pazienti a cui sono state analizzate con attenzione entrambe le orecchie. Gli scienziati hanno poi osservato come il quarantanove percento di chi presentava delle pieghe sul lobo, in passato aveva sofferto di infarti o ictus. Quasi la metà di essi, una cifra rilevante. Gli scienziati sono certi di aver fatto una scoperta sensazionale, perché secondo loro basterà osservarsi le orecchie, ma sempre meglio recarsi dal proprio medico di base per farsele vedere, per sapere già se si è soggetti a stati fisici tali da rischiare di patire ictus o infarti, senza dover fare analisi.

INSOMMA BASTA POCO CHE CE VO'

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