mercoledì 22 ottobre 2014

Il rappresentante di classe...in Italia

L'ha detto Elcoche...: Il rappresentante di classe...in Italia: Come ogni anno, anche per questo si è tenuta la solita annosa e complicata assemblea di classe per eleggere il rappresentante.
Nel corso di questa mia esperienza scolastica come genitore di un alunno ho potuto notare, come sia alle scuole della prima infanzia che quelle elementari, la questione del rappresentante sia così delicata ma al tempo stesso fondamentale per la scuola Italiana.
In pratica la figura del rappresentante si sostituisce a quella di funzionario della pubblica amministrazione, dato che a lui vengono assegnati i compiti di recuperare materiale logistico nel corso dell'intero anno, di sollecitare e riscuotere il pagamento delle quote per le varie ed eventuali che il programma scolastico prevede ( tipo  gite, corsi e quant'altro...)
Spesso il rappresentante di classe si deve far carico di responsabilità amministrative che in pratica riguardarebbero unicamente la scuola, ed in taluni casi, non riuscendo a recuperare le quote necessarie affinchè la classe possa partecipare all'evento proposto, anticipare di tasca propria la somma!
Adesso dico io...ma in queste condizioni, perchè mai una persona dovrebbe decidere di rappresentare la classe?!
Tenuto conto che tutte le manifestazioni proposte nell'ambito dell'anno fanno parte comunque di un programma prestabilito in partenza, perchè non può direttamente la direzione scolastica richiedere una quota pro-capite ( esattamente come avviene per l'assicurazione) e di volta in volta scalare da questa il costo dell'extrattività svolta?
Ad esempio, se per quest'anno vengono stabilite come attività extra ( attenzione a cui tutti gli alunni devono necessariamente partecipare perchè possa andarci la classe)
-corso di teatro - 50€
-corso di musica 10€
-visita al museo 10€
Per cui già € 70 che  i genitori dell'alunno sanno di dover pagare affinchè l'intera classe possa partecipare alle attività, perchè delegare al rappresentante, di volta in volta, il recupero delle quote e non farla versare direttamente alla presentazione del programma?
Si potrebbe fidelizzare la vita scolastica dell'alunno, necessariamente formata da un lustro di frequenza, attraverso una carta elettronica con cui effettuare sia i pagamenti sull'IBAN della scuola e attraverso la quale snellire tutta la burocrazia scolastica, usandola per leggere pagelle e per le giustificazioni, tanto per fare un paio di esempi...
In più il fatto di versare una quota preventiva di un centinaio di € sul conto della scuola genererebbe una sostanziale quota di interessi che la direzione scolastica potrebbe usare per ristrutturazioni oppure acquisizione di materiale pedagogico di nuova generazione (dispositivi tecnologici), questo renderebbe il complesso scolastico meno soggetto e dipendente dalle lungaggini burocratiche del sistema ministeriale.
Bisogna evolversi, perchè il benessere comune può passare solamente attraverso la costruzione di un comune senso di benessere, e perchè non iniziare dall'origine e formativa ed educativa dell'individuo

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