giovedì 15 agosto 2013

I perchè del fenomeno dei sette anni - capita a tutti Voi fateci caso...

Forse nessuno c'ha mai fatto caso...non ci si pensa, passano gli anni e non ci si accorge dei momenti fondamentali per la nostra esistenza...i punti focali del percorso...
Però almeno ognuno di voi lo saprà che i giorni sono sette...e credete alla storiellina del settimo giorno che se lo prese di pausa oppure pensate che nella logica dell' evoluzione umana ci sia qualcosa di più chiaro e definibile...leggete un po' sotto e se vi stufate è comprensibile ma almeno avrete un punto di riflessione ed ogni tanto non guasta...
Appare quindi evidente che tutta la interpretazione delle credenze misteriose espresse sotto forma allegorica, nasconde la stessa idea occulta, e cioè il numero basico sette, composto del 3+4.

Questo numero viene pertanto applicato presso tutti i popoli a parecchie divisioni del tempo, alla cosmografia, alla fisica, alla metafisica, del pari che all'uomo e a tutte le altre cose della Natura.
Ed ecco che le "Sette vocali"sopra menzionate, con le loro "quarantanove Potenze" sono identiche ai sette e ai quarantanove
fuochi degli Indù; identiche ai misteri numerici del Simorgh Persiano, identiche a quelli dei Cabalisti Ciudaici.

Tutta l'Apocalisse è una rivelazione del mistero del 7. Basta saper interpretare le sue profonde e intense allegorie.

Nel linguaggio degli Iniziati, l'Uomo è denominato "Saptaparna", vale a dire "pianta a sette foglie", nome al quale viene attribuito un profondo significato nelle leggende e nella dottrina dei Buddisti.

E giungendo, a grado a grado, alle trasformazioni leggendarie dei miti greci, non è difficile riscontrare lo stesso occulto significato del numero 7, ritenuto perciò numero "sacro".

Infatti il T (o tau la cui forma deriva dall'accoppiamento della cifra 7 e della lettera greca gamma, era il simbolo della vita umana o terrestre e della vita spirituale o eterna. Della vita terrestre, perché il gamma è il simbolo della Terra; della vita eterna perché il 7 è il simbolo della stessa vita riattaccata alla Vita Divina.

Bastano questi pochi fugacissimi cenni introduttivi per farci ritenere come il numero 7 abbia avuto il suo significato misterioso e profondo fin dai più lontani tempi e nelle più antiche religioni del mondo. I dotti dell’antichità hanno compreso il suo mistero e lo hanno venerato, tramandandolo attraverso le religioni fino a noi..

In verità essi avevano compreso come il fenomeno settenario si identifica al fenomeno naturale ; e avevano intuito come il 7 non sia altro che la Natura stessa. E poiché, la religione si basava appunto sulla Natura, il 7 ha servito come elemento sostanziale in tutte le teologie antiche e moderne al pari che nelle cosmogonie e nelle sacre scritture di tutti i popoli del mondo.

Ma quali sono - a proposito del 7 - gl'insegnamenti della scienza antica, e come vien dimostrata l'accennata identità del fenomeno settenario col fenomeno naturale?

LA FILOSOFIA MISTICA

La filosofia mistica insegna che il doppio significato di vita umana o terrestre e di vita spirituale o eterna contenuto nel numero 7 era espresso nella seguente figura geometrica: vale a dire in un triangolo sovrapposto ad un quadrato. Ciò per i Mistici compendiava il simbolo dell'uomo settenario.

I numeri 3 e 4 (di cui si compone il 7) sono rispettivamente maschio e femmina: spirito e materia. La loro unione è l'emblema della Vita eterna: nello Spirito, sul suo arco ascendente; nella Materia, come elemento che rinasce perpetuamente per procreazione e riproduzione.

Il 3 (dopo l'Uno) è il primo numero dispari, come il triangolo è la prima figura geometrica. In geometria una linea non può rappresentare una figura perfetta. Il triangolo è la prima figura perfetta.

Il 3 è quindi il primo numero misterioso.

Il 4, invece, forma il quadrato, ed è il primo numero che forma il solido.

Ambedue costituiscono la piramide, che poggia su una base quadrangolare e termina all'apice in un punto unico, rappresentando così il triangolo e il quadrato, il 3 e il 4, cioè il 7.

Tutto questo rientra nella dottrina dei Pitagorici.

Ma il 3 è spirituale e invisibile; il 4 è materiale e obiettivo.

Per questa ragione tutta la Materia dell'Universo, analizzata a fondo dalla scienza, si riduce a soli quattro elementi - Carbonio, Ossigeno, Azoto, Idrogeno - mentre i primi tre, pur essendo collegati intimamente ai quattro, pur costituendo la loro "Forza" e il loro "Spirito ", sono invisibili e da noi immaginati soltanto attraverso speculazioni filosofiche.

È necessario che gli studiosi comincino a credere a queste Cause Primarie e a studiarle, prima di poter sperare di comprendere la natura degli effetti e familiarizzarsi con le loro potenzialità.

Credere all'esistenza dei poteri della Natura, non è affatto politeismo, ma una necessità filosofica. Come tutti gli altri pianeti del nostro sistema, la Terra ha sette Logoï, cioè sette "raggi " emananti dall’Unico Raggio. Questo "Protogono" o " Logos Manifestato" è appunto l'Ente che, per riflesso della sua immagine, fa vivere l'Universo e tutte le creature che esso comprende.

È però notevole che mentre gli scienziati occidentali si sono sempre basati sul quattro, cioè sui soli elementi che costituiscono la parte materiale dell'Universo, gli Orientali ed i loro discepoli, i grandi alchimisti del mondo intero, hanno posto a base dei loro studi, l'intero settenario.

Dicono infatti gli alchimisti: "Allorché il 3 e il 4 si uniscono fra loro, il quadrato congiunge la sua natura media con quella del triangolo e diventa un cubo". Ed è allora soltanto che questo (il cubo sviluppato) diviene il veicolo e il numero sacro della Vita: il 7.

Nella Cabala, al pari che presso i Pitagorici, la Trinità era considerata come il numero più perfetto, poiché emanato dall'Uno, cioè dalla prima Unità manifestata, o piuttosto dal "Tre in Uno".

Quest'ultimo è stato sempre impersonale, senza sesso e incomprensibile, sorpassando tutte le possibilità di percezione umana.

Il numero 4, a sua volta, diventa per gli Ermetisti il simbolo della verità solo quando si amplifica in un cubo, il quale, allorché è sviluppato, dà il 7 e simbolizza l'elemento maschio femmina, cioè l'elemento vitale.
La filosofia mistica insegna, inoltre, che il 4 è il simbolo dell'Universo nel suo stato potenziale (o della materia caotica) che ha bisogno dello Spirito (i13) per penetrarla attivamente. Vale a dire che il Triangolo primordiale astratto deve abbandonare la sua qualità uni-dimensionale ed espandersi attraverso la Materia, formando così una base
positiva sullo spazio a tre dimensioni, affinché l'Universo si manifesti in maniera intelligibile.

Ciò avviene appunto con lo sviluppo del cubo.

Di qui deriva anche la croce ansata, come simbolo dell'uomo, della generazione e della vita.

In Egitto ank significava "anima", "vita" e "sangue". Ed ecco, perciò, l'Uomo vivente, animato: l'Uomo Settenario.

Il numero 4 era anche chiamato dai Pitagorici il guardiano delle chiavi della Natura; ma, unito al 3 (4+3=7), diventava il numero più perfetto e più armonico dell'Universo. Possedendo la Trinità spirituale delle potenze cosmiche primordiali e la base quaternaria di tutta la materia., esso non era altro che la stessa Natura.

Il fenomeno settenario si identifica quindi al fenomeno naturale.

IL SETTENARIO IN NATURA

Il mistero del 7 si identifica al mistero della Natura. La Natura non è che un risultato settenario: il 7 non è che l'espressione della Natura, la sua efficienza, la sua legge, la sua armonia.

Plutarco dice che i Greci consideravano la Trinità come la radice e il principio di tutte le cose, poiché 3 erano appunto gli elementi primordiali e invisibili che avevano data la vita a tutte le cose.

Poiché la Monade era una, cioè di numero dispari, gli antichi dicevano che i numeri dispari erano i soli numeri perfetti, si che li consideravano come maschili e applicabili agli Dei Celesti; mentre i numeri pari, come due, quattro, sei e, principalmente otto, erano considerati come femminili e imperfetti e quindi attribuibili alle Divinità terrestri e infernali.

Quanto al 7, i Pitagorici lo consideravano come il numero religioso e perfetto per eccellenza. Era perciò detto Telesforo, poiché "per mezzo di esso, tutto nello Universo, veniva portato alla sua mèta più alta, vale dire al punto culminante e conclusivo". La dottrina delle Sfere governate dai sette Pianeti sacri ci mostra i sette poteri della Natura terrestre e sublunare, che, al pari delle sette grandi forze dell'Universo, procedono e si evolvono secondo sette toni, corrispondenti - nella debolissima derivazione che a noi è dato percepire - alle sette note della scala musicale.

Dal canto suo, la scienza insegna che tutte le forme primitive della vita organica appaiono anche in gruppi settenari di numeri.

A partire dai minerali (o pietre molli diventate poi dure) e procedendo verso le piante (che in principio erano dure, essendo direttamente generate dal seno della pietra) e giungendo fino all'uomo, tutte le forme primitive di tutti i regni della Natura, si affacciano alla vita come pellicole eteree e trasparenti. Nei periodi successivi, tutto si va gradatamente consolidando e al settimo periodo comincia la divisione per specie.

II mistero del 3 che rappresenta l'origine e il principio di tutte le cose, trova, secondo i dotti, un riscontro nella mineralogia, nella botanica e anche nella geologia.

II sale in soluzione lo dimostra.

Allorché, infatti, le sue molecole si raggruppano fra loro e cominciano a depositarsi sotto forma di un corpo solido, le prime figure che assumono sono quelle di triangoli, di piccole piramidi e di coni. (È questa la figura del Fuoco dal quale deriva appunto la parola "piramide,,).

La seconda figura geometrica nella Natura è un quadrato o un cubo (4 e 6).

Enfield dice che le particelle della terra sono quadrate, quelle del fuoco sono triangolari.

La forma piramidale è quella che imitano i pini che sono gli alberi più antichi dopo il primordiale periodo delle felci.

Così i due poli opposti della Natura cosmica - il fuoco e l'acqua, il caldo e il freddo - compaiono nelle loro prime manifestazioni metrografiche l'uno con un sistema triangolare, l'altro con un sistema esagonale.

I cristalli stellati della neve, esaminati al microscopio, costituiscono tutti, senza eccezione alcuna, una doppia o tripla stella a sei punte, con un nucleo centrale, rassomigliante ad una stellina più piccola in mezzo alla più grande.

II numero sette si collega poi strettamente alla Luna, la cui influenza si manifesta per periodi settenari. La Luna, infatti, guida e governa il lato occulto della natura terrestre, mentre il Sole regola e produce la vita manifestata. Questa verità è stata sempre evidente e indiscutibile per i grandi dotti delle antichissime religioni.

Essi avevano una dottrina ben precisa sulle sette proprietà (3+4) della Natura; mentre la loro filosofia aveva raggiunta la dimostrazione evidente della identità assoluta del fenomeno naturale col fenomeno settenario.

G. Massey, il dotto autore di "The Book of the Beginning" e di "The Natural Genesis", sostiene che l'antica dottrina egiziana delle "Sette anime" o dei "sette principi" si riduce precisamente e meravigliosamente alla biologia primitiva o alla fisiologia dell'anima.

Egli dice tra l'altro: "La prima forma del 7 mistico era considerata come scritta, nel cielo, dalle sette grandi stelle dell'Orsa Maggiore, costellazione che gli Egiziani avevano assegnata alla Madre del Tempo e delle Sette potenze Elementari". E soggiunge altrove: "Gli Egiziani dividevano la superficie del firmamento durante la notte in sette parti. II Cielo primordiale era settuplo".

La scienza ariana insegnava: "Le prime forze riconosciute nella Natura erano contate al numero sette. E infatti, sette erano le proprietà assegnate alla Natura (materia, coesione, dissolvimento, coagulazione, accumulazione, posizione e divisione).


Eppoi non sarà mica un caso che i giorni siano sette...oppure il caso è il significato stesso di esistenza? l'esistenza è un passaggio a caso di ciò che la vita vera può significare?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

si pensa sia un caso l'esistenza ma nulla e' a caso. chiamalo disegno di forze ancestrali fato o come vuoi ma l' importante e' capirne il senso anche se forse ci si impiega proprio tutta l'esistenza a farlo. ad ogni modo piu' che un caso a volte e' un caos.

elcoche ha detto...

molto interessante il tuo commento, quindi è nel caos che vi è la logica del percorso...tipo " tutto un equilibrio sopra la follia "

Anonimo ha detto...

non avresti potuto interpretarla meglio. proprio cosi'