mercoledì 17 luglio 2019

Juve : " Non riesco a vincere allora ti compro"

Mi piacerebbe davvero sentire Bucciantini riguardo un'affermazione del genere, discutere a riguardo, con il suo tipico accento toscano ed enunciato, ben scandito nelle definizioni e nelle situazioni, del motivo per cui, quello che ho scritto, e quindi la Juve, rappresenta la negazione di ogni forma di sport e di competizione.

Oramai, seguo il calcio da oltre 40 anni, e sin da allora, ricordo come la Juve determinava la vittoria finale di un campionato, portandosi dietro strascichi di polemiche, spesso dovute a soprusi sportivi evidenti, con episodi favorevoli.
Ricordo bene come Liam Brady, riuscisse a risultare in doppia cifra nelle marcature, soprattutto nel finale di stagione, grazie alla costanza con cui veniva assegnati calci di rigore alla Juve.
Ricordo benissimo, i torti alla Roma, alla Fiorentina, all'Inter, alla Lazio, al Napoli, a come questi abbiano comportato un vantaggio per la vittoria finale dei bianconeri
Ecco con l'uso del Var, negli ultimi anni, questo è risultato ancora più evidente, gli stessi tifosi juventini, con cui dibatto il lunedì, dopo che si è svolta la giornata di campionato, si sono resi conto di questa disparità di trattamento e di questo doping di favoritismi di cui usufruisce la Vecchia Signora.

Ora, a dispetto di tutti i titoli nazionali acquistati, alla Juventus, per ovvie ragioni, derivanti, probabilmente, da una forza gonfiata e non sostanziale, sono sempre mancate le vittorie internazionali.
Quindi come fare?
Ecco che dove non può il sistema, ci pensa la forza economica, e quindi l'acquisto dei migliori giocatori internazionali, creando allo stesso tempo un indebolimento delle dirette concorrenti.

La domanda è: " ma che senso ha, lo sport, la competizione, quando gli tolti lo spirito originale che deriva dal confronto e non dal potere d'acquisto?"

Penso, che per tutti gli amanti del calcio, e dello sport in generale, desiderosi di vedere battaglie sportive di grande valore, giocate ad armi pari, che si rifanno a  fattori individuali e collettivi, che creano emozioni dovute anche all'incertezza del risultato, per citarne due cui abbiamo assistito di recente, l'epica finale di Wimbledon tra Federer e Djoko e l'emozionate duello in pista tra Verstappen e Leclerc, ecco dicevo, essere privati dei motivi principali che fanno dei confronti e della competizione l'essenza di tutti gli sport è davvero avvilente