martedì 23 febbraio 2016

La filosofia di gioco del calcio italiano è scadente, lo insegnano Juventus e Milan

A livello calcistico i due primi mesi dell'anno hanno evidenziato il grande difetto del calcio italiano, e cioè la mentalità legata ancora e unicamente al raggiungimento del risultato usando il gioco degli avversari.
Durante lo scontro al vertice tra Juventus e Napoli questo è stato ben chiaro, la squadra bianconera, vincitrice degli ultimi quattro campionati, in casa propria, non ha mai condotto il gioco, ha atteso il Napoli per poi ripartire in contropiede e facendosi schiacciare per gran parte della partita.
La stessa cosa è successa ieri con il Milan, che non ha mai imposto la propria filosofia di gioco, il suo compito è stato quello di spezzare tutte le azioni dell'avversario e di prenderlo per sfinimento

Caso stranissimo in questo periodo è quello dell'Inter, che al contrario, ha cominciato, rispetto all'inizio di campionato, ad imporsi come squadra, e lo ha dimostrato bene proprio nella partita al San Paolo, dove è uscita a testa alta e combattendo ad armi pari contro la squadra partenopea che è forse l'unica, nel campionato attuale, che cerca di imporre il proprio gioco contro chiunque...

Ecco il punto è proprio questo, che poi è lo stesso che a metà degli anni 80 riuscì a portare avanti Arrigo Sacchi, creando il grande Milan che s'imponeva contro qualsiasi squadra europea e mondiale e formando un indotto di grande mentalità per tutto il calcio italiano, con i successi a ripetizione di Parma, Juventus,  Inter, Lazio, Sampdoria e perfino il Torino
Ci furono trionfi a grappoli, spesso le coppe europee erano un affare tutto italiano, in pratica quello che adesso sta succedendo con il modello spagnolo ...

Ecco bisogna cominciare a produrre questo, lo stesso tipo di mentalità, che è quello che a modo sta cercando di fare Sarri e probabilmente anche Mancini negli ultimi tempi ...