giovedì 15 ottobre 2015

I 7 tipi di intervento per ridurre il peso - Complicanze e controndicazioni


Ci sono 7 principali tipi di intervento per ridurre il peso, ma nel lungo termine non vi è nessuna risposta sufficientemente precisa, anche se si conoscono immediate controindicazioni e complicanze. Le cause dell'aumento di peso non sono mai solo di natura prettamente fisica, bisogna anche curare le motivazioni che spesso lo inducono

GASTRORESTRITTIVI
Questo tipo di interventi riduce la capacità dellostomaco e di conseguenza la possibilità di assumere cibo. I palloncini intragastrici hanno un'azione gastrorestrittiva temporanea.
• Palloncino intragrastrico
• Bendaggio gastrico
• Gastroplastica verticale

GASTRORESTRITTIVI CON EFFETTI METABOLICI
Questi interventi riducono la capacità dello stomaco e provocano variazioni nell'assimilazione dei cibi. Sono operazioni molto impegnative per il paziente, perché invasive e irreversibili.
• Gastrectomia verticale
• Bypass gastrico

MALASSORBITIVI
Questi interventi agiscono sui processi della digestione riducendo l'assorbimento del cibo.
• Diversione biliopancreatica
• Bypass biliointestinale


PALLONCINO INTRAGASTRICO

«Creando volume nello stomaco, consente agli obesi di avvertire precocemente e in modo duraturo un senso di sazietà, favorendo così il rispetto della dieta ipocalorica». Di solito viene rimosso dopo circa sei mesi, poiché i succhi gastrici con il tempo possono sgonfiarlo. In casi particolari la procedura può essere ripetuta per ulteriori sei mesi. 

● Controindicazioni: tra le principali, esofagite di grado severo, ernia iatale importante, ulcera gastrica o duodenale, gastrite severa, morbo di Crohn, neoplasie, terapia anticoagulante.
● Complicanze: meteorismonausea, vomito, perforazione gastrica; il Bib si può sgonfiare e determinare un'occlusione intestinale o essere espulso.  

● Risultati: durante i sei mesi di mantenimento del pallone si perdono generalmente 15-20 chili, mentre nel lungo periodo solo il 20% dei pazienti mantiene il peso raggiunto. 




GLI ALTRI INTERVENTI
Bendaggio gastrico
Gastroplastica verticale
Gastrectomia verticale
Bypass gastrico
Diversione biliopancreatica
Bypass biliointestinale

BENDAGGIO GASTRICO

Si posiziona per via laparoscopica un anello di silicone regolabile intorno alla parte superiore dello stomaco, in modo da ottenere una piccola tasca. Il diametro interno dell'anello è collegato, mediante un tubicino, con un serbatoio (posizionato nella parete dell'addome), in cui s'inietta soluzione fisiologica. «Si ottiene così un restringimento del diametro interno dell'anello, il che consente un immediato senso di sazietà, anche se viene ingerito poco cibo», spiega Perrotta. Il bendaggio gastrico è un intervento conservativo (perché non riduce lo stomaco), e reversibile, perché l'anello può essere rimosso.

● Indicazioni: pazienti di età fra i 18 e i 60 anni obesi da almeno cinque, con indice di massa corporea compreso fra 35 e 50.

● Controindicazioni: precedenti interventi chirurgici allo stomaco, esofagite severa, ernia iatale voluminosa, pazienti affetti da bulimia nervosa e forti consumatori di dolci.
● Complicanze: vomito, reflusso gastroesofageo, erosione, problemi di posizionamento del bendaggio che possono rendere necessaria una nuova operazione.

● Risultati: si ottiene una riduzione media del 50% del peso corporeo in eccesso; il mantenimento del risultato a lungo termine dipende dalla capacità di seguire una dieta equilibrata e svolgere regolare attività fisica. 
GASTROPLASTICA VERTICALE

L'intervento, eseguibile anche in laparoscopia, è caratterizzato dalla creazione di una tasca gastrica per mezzo della separazione chirurgica di una piccola parte dello stomaco, collegata allo stesso per mezzo di un orifizio non dilatabile. «Oltre a un limitato introito calorico, la tecnica porta a una diminuzione nel sangue dei livelli di grelina, ormone implicato nella regolazione del senso di fame»
● Indicazioni: la tecnica è indicata nei pazienti di età fra i 18 e i 60 anni obesi da almeno cinque, con indice di massa corporea compreso fra 35 e 50.

● Controindicazioni: precedenti interventi chirurgici allo stomaco, esofagite severa, ernia iatale voluminosa, pazienti affetti da bulimia nervosa e forti consumatori di dolci.
● Complicanze: vomito, esofagite, gastrite, cedimento della sutura di separazione della tasca gastrica dallo stomaco, stenosi (restringimento) e dilatazione della tasca gastrica. 

● Risultati: riduzione media pari al 50-60% del peso corporeo in eccesso; il mantenimento del risultato a lungo termine dipende dalla capacità di seguire una dieta equilibrata e svolgere regolare attività fisica.
GASTRECTOMIA VERTICALE

L'intervento, eseguibile anche in laparoscopia, è oggi fra i più eseguiti e permette una notevole perdita di peso. Consiste nella resezione verticale e nell'asportazione (irreversibile) di circa l'80% dello stomaco. Lo stomaco residuo, dunque, assume l'aspetto di un tubulo dal volume limitato. Con la gastrectomia si riduce drasticamente anche la secrezione della grelina, l'ormone che controlla il senso della fame. Quindi i pazienti riescono a mangiare poco sia perché è diminuita la capacità di riempimento dello stomaco, sia perché non sentono lo stimolo della fame.

● Indicazioni: la tecnica è indicata per ogni tipo di paziente ed è efficace nel trattamento del diabete di tipo II.

● Controindicazioni: gravi disturbi del comportamento alimentare. 
● Complicanze: stenosi gastrica e fistola gastrica, che in genere si risolvono in uno-due mesi.

● Risultati: dai controlli a tre-cinque anni è documentato che solo il 20-30% dei pazienti rischia di recuperare i chili persi. 

BYPASS GASTRICO

Il bypass gastrico consente di ridurre del 90% la capienza dello stomaco e attiva un meccanismo neuroendocrino, sopprimendo o stimolando alcuni ormoni determinanti per lo stimolo della fame. Lo stomaco viene diviso in due: la cosiddetta tasca gastrica è collegata a un tratto del piccolo intestino con una cucitura. Il cibo, quindi, salta quasi del tutto lo stomaco (da qui il nome di bypass). Lo stomaco residuo funziona normalmente, producendo succhi gastrici e ormoni. La perdita di peso è garantita dal ridotto apporto di calorie, poiché il rapido passaggio del cibo dallo stomaco all'intestino riduce l'appetito. Dopo l'intervento ferrocalcio e vitamine vanno assunte attraverso integratori. Il bypass gastrico si può associare a gastroplastica verticale o a bendaggio gastrico.

● Indicazioni: la tecnica è indicata per ogni tipo di paziente ed è efficace nel trattamento del diabete di tipo II.

● Controindicazioni: gravi disturbi del comportamento alimentare.

● Risultati: si ottiene una perdita fino al 65% circa del peso in eccesso; il calo ponderale si mantiene nel lungo periodo.

● Complicanze: occlusioni intestinali, fistole, ulcera, stenosi, carenze nutrizionali se non si assumono integratori.

DIVERSIONE BILIOPANCREATICA

L'intervento si esegue asportando circa i due terzi dello stomaco, compreso il piloro, e la colecisti(per prevenire i calcoli). «Il chirurgo divide la prima parte dell'intestino tenue creando un doppio condotto», spiega Perrotta. «In un tubo passeranno gli alimenti, nell'altro le secrezioni digestive provenienti da fegato e pancreas. In questo modo i succhi digestivi incontrano il cibo solo a 50 centimetri dal colon e questo provoca un ridotto assorbimento degli alimenti, specialmente grassi e farinacei». Dopo la diversione biliopancreatica bisogna limitare l'assunzione di zuccheri semplici (frutta, dolci, bibite e alcol) il cui assorbimento non viene modificato dall'intervento, e prendere integratori di ferro, calcio e vitamine.

● Indicazioni: obesi con indice di massa corporea superiore a 50, pazienti affetti da binge eating e da diabete di tipo II.

● Controindicazioni: turbe psichiatriche di tipo schizofrenico, maniaco depressivo e ritardo mentale conclamato, alcolismo e uso di stupefacenti. 
● Complicanze: ulcera, occlusione intestinale, gravi carenze nutrizionali se non si assumono integratori per tutta la vita.

● Risultati: riduzione del 75%-80% del peso. 
BYPASS BILIOINTESTINALE

L'intervento di bypass biliointestinale, oggi poco praticato, consiste nel congiungere nell'intestino tenue i primi 30-35 centimetri di digiuno con gli ultimi 12-20 di ileo. È un'operazione reversibile, ma molto impegnativa per il paziente. Dopo va seguita un'alimentazione iperproteica e con pochi zuccheri, con integrazioni di calcio, ferro, potassio, magnesio e vitamine. Si possono avere scariche di diarrea fino a 10-12 al giorno, numero che si riduce a due-tre dopo 12-24 mesi.

● Indicazioni: indice di massa corporea superiore a 40.

● Controindicazioni: turbe psichiatriche di tipo schizofrenico, maniaco depressivo e ritardo mentale conclamato, alcolismo e uso di stupefacenti.
● Complicanze: trombosi venose profonde, occlusioni intestinali, infiammazioni dell'ano, calcolosi renale, carenze nutrizionali se non si assumono integratori per tutta la vita.
● Risultati: dopo 18-24 mesi il calo di peso si stabilizza intorno al 60-70%.