venerdì 19 giugno 2015

Invece di Marino ...chi ha protetto Buzzi dal 1984 in poi

Giugno 2012

Scandalo fondi, Polverini si dimette
"Giunta pulita, ma Consiglio indegno"

La presidente annuncia "dimissioni irrevocabili" e attacca: "In consiglio ho visto cose raccapriccianti e ora dirò tutto". "Lo avevo già detto ieri a Napolitano e Monti, è nato tutto da una faida nel Pdl". Inutile il pressing di Alfano e Berlusconi. L'ultimo attacco da Casini: "Ridare voce ai cittadini"


Giugno 2014

Mafia capitale, Sel assedia Marino e Nieri. Il vicesindaco: pronto a lasciare


«Discontinuità» chiede Sel al sindaco Marino. Ma una discontinuità radicale. Tanto da mettere in discussione, nell'assedio, la stessa giunta, che non è detto sia «la migliore possibile per i nostri obiettivi», affonda il colpo il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio. E Luigi Nieri, che in quella giunta siede su una sempre più scomoda poltrona di vicesindaco, non si tira indietro: «Se prendiamo la decisione dell'azzeramento della giunta - la sua replica - un minuto prima io rassegno le mie dimissioni. Dovrei farlo già ora per ciò che ho sentito o detto. Ma è una cosa che va in bocca a chi ci ha portato qui».

E' sempre la stessa storia, vi ricordate lo scandalo alla Regione Lazio ... con tutto quello ch'era successo per i Fondi gestiti in maniera del tutto personale? 
Sicuramente da allora le cose alla Regione saranno migliorate oppure semplicemente a nessuno più interessa farle saltare fuori?
E da qualche mese hanno scoperto il giro delle cooperative, ma che strano, con questo Buzzi che spargeva denari come fossero noccioline ... ed ecco che l'incriminato diviene automaticamente Marino e la sua giunta ... 
Ma come mai? Prima di Marino, con Alemanno, Buzzi e le sue cooperative non esistevano?
Salvatore Buzzi nasce a Roma il 15 novembre 1955. Figlio di una maestra elementare e di un grande invalido di guerra, ben presto inizia a lavorare in banca.
Buzzi viveva al di sopra delle sue possibilità: girava con un'auto di lusso e abitava in un discreto appartamento con la fidanzata, viceconsole brasiliana. Si finanziava questo tenore di vita, rubando assegni della banca dove lavorava, che un suo complice, Giovanni Gargano, un pregiudicato ventenne, s'incaricava di incassare.[senza fonte] Gargano cominciò a ricattare Buzzi, che il 26 giugno 1980 lo uccise con 34 coltellate.[1][2]
Condannato a 20 anni per omicidio doloso, fu un detenuto modello: nel 1983 fu il primo carcerato in Italia a laurearsi in cella, in Lettere e Filosofia, con la votazione di 110 e lode.Miriam Mafai gli dedicò un articolo[3] su La Repubblica.
Dopo 6 anni di carcere, 2 in semilibertà e un anno e mezzo in libertà condizionata, nel 1994 ilPresidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli concede la grazia.[1]
Nel 1985 Buzzi fondò la cooperativa 29 giugno, iscritta alla Lega delle Cooperative, così chiamata dalla data di un convegno tenuto nel carcere romano di Rebibbia.
Ecco e ci vogliono far credere che questo personaggio in trent'anni non abbia gestito i suoi affari con gli altri sindaci che si sono succeduti nella Capitale e con chi gli ha parato il culo per tutto questo tempo - uno che per l'uccisione di un uomo ha fatto solo 6 anni di carcere ... ma chissà come mai gli avranno concesso la grazia ... ma chissà